26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
CDA RAI

Stallo sulla Gabanelli, è polemica per pacchetto nuove nomine

Garimberti a favore, nessuna logica spartitoria

ROMA - Ancora stallo sul contratto per Milena Gabanelli, fermo sullo scoglio della tutela legale. E polemica per il pacchetto di nomine approvato con quattro consiglieri assenti, tre usciti al momento del voto, e che comprende anche il cambio alla Direzione di Raidue.

In Cda è stato sostanzialmente respinto il parere dell'ufficio legale che in base alla natura giuridica della Rai ritiene che la tutela legale vada estesa, se si adotta, a tutti. Linea sostenuta dal Dg Lorenza Lei, che per questo aveva immaginato una soluzione transitoria per Milena Gabanelli. Parere contrastato dal Presidente Garimberti e dai consiglieri di minoranza Rizzo Nervo e Van Straten, convinti che in questo modo si tuteli la Rai come azienda pubblica ma si trascuri il suo essere azienda editoriale che compete sul mercato. Sulla questione sarà chiesto anche un parere esterno, il nodo della natura della Rai va sciolto, per il Dg e per il Presidente, consentendo alla Rai società pubblica di competere sul mercato. Ma i tempi potrebbero essere troppo lunghi per Milena Gabanelli, che chiede per Report la tutela legale. E che rischia di non andare in onda. Per questo Garimberti e la minoranza hanno chiesto al Dg di trovare una soluzione quanto prima, e che sia condivisa dalla giornalista, il cui programma figura nei palinsesti autunnali di Raitre.

Altra questione le nomine. Assente il consigliere di maggioranza Angelo Maria Petroni, non vengono votate da Antonio Verro, Nino Rizzo Nervo, Rodolfo De Laurentiis. Il primo lamenta la mancata condivisione, Rizzo Nervo ne fa una questione di coerenza (la Rai sia considerata azienda pubblica anche sulle procedure di nomine in termini di «trasparenza e selezione«), De Laurentiis invoca altre «priorità», come Raiuno (scelta forse anche legata alla mancata nomina di Angiolino Leonardi a Rai Gold). Il Pd con Matteo Orfini parla di logiche spartitorie ma Garimberti difende le nomine fatte «nell'interesse del servizio pubblico», nomine di «professionisti» e nomine aziendali, necessarie soprattutto per i canali digitali scoperti da quasi un anno: Pasquale D'Alessandro, nominato alla Direzione di Raidue al posto di Massimo Liofredi (destinato a Rai ragazzi) è stato vice di Raitre e Raidue, Carlo Freccero (Rai 4) ha guidato la Fiction, Massimo Ferrario (Rai 5) il centro di produzione di Milano. Dirigenti, ricorda il Presidente, con storia e una credibilità che gli viene riconosciuta prima di tutto in azienda. Non c'è, per Garimberti, una «logica spartitoria» che forse dopo aver «paralizzato la Rai in questi mesi, è saltata insieme ai nomi indicati in luoghi altri da quelli aziendali».