Lepore: Dalla Gdf ci sono state fughe di notizie
Il Procuratore intervistatoa «Otto e mezzo»: Indagine seria. Politici si sentono intoccabili, reazione unanime
ROMA - Sull'inchiesta P4 le notizie «dall'interno del corpo della Guardia di Finanza sono state portate all'esterno». Durante le indagini «fughe di notizie ce ne sono e molte. Questa indagine, partita bene, è stata danneggiata soprattutto dalla fuga di notizie». Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, intervistato ad Otto e mezzo su La7.
«Che ci siano state fughe di notizie, e molte, è un dato di fatto. Abbiamo capito che ci sono state comunicazioni», ha aggiunto il capo dei pm partenopei, il quale ha rivendicato come l'indagine sia «seria, non gonfiata».
I pm, ha spiegato ancora Lepore, si sono accorti della fuga di notizie quando molti dei telefoni controllati «sono andati sotto silenzio tutti insieme». «Abbiamo capito che ci sono state comunicazioni, anche secondo quanto hanno dichiarato i diretti interessati, e dunque abbiamo iscritto nel registro» degli indagati prima il generale Bardi e poi il generale Adinolfi.
Il procuratore di Napoli ha parlato anche della reazione della politica di fronte ad inchiesta come quella sulla P4. «Penso proprio - ha detto - che i politici si sentano intoccabili perchè quando li tocchi c'è una reazione unanime, quasi che la politica dovesse essere una zona protetta da qualsiasi intervento esterno. Da accusatori passiamo ad accusati. Questa è l'Italia».