2 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Inchiesta P4

Vendola: Bisignani? Un padre confessore

Il leader di Sel: «No all'uso barbaro delle intercettazioni. Bersani ha ragione, regole per garantire la privacy. Ma va fatta piena luce»

ROMA - «Sono d'accordo con Bersani: credo che ci possa essere un uso barbarico delle intercettazioni telefoniche, soprattutto il principio della privacy dei cittadini vada rispettato e regolamentato. Vorrei, però, che questo dibattito fosse il più lontano possibile dalle cose che stiamo imparando dalla mole impressionante di intercettazioni telefoniche che ruotano intorno al caso Bisignani e a magistrati che sono a disposizione di una gestione distorta del potere. Vediamo fino in fondo cosa c'è dentro quella casa, dentro quel luogo opaco, cerchiamo di aprire porte e finestre e di come possa entrare lì dentro luce e aria fresca ». Lo ha detto Nichi Vendola, ospite di Sky TG24. L'intervista di Maria Latella in onda domani alle 11.35 sul canale all news, sugli sviluppi dell'inchiesta sulla cosidetta P4.

«BISIGNANI? UN PADRE CONFESSORE» - «Sono rimasto sconcertato dall'apprezzamento della vera natura del potere, non solo di quello politico, dal fatto che una personalità così modesta come Luigi Bisignani - ha affermato ancora Vendola - possa essere il padre confessore di una vera e propria processione di ministri, e contemporaneamente interfaccia di direttori di giornali e di uomini del mondo economico».
«C'è qualcosa di insopportabile nella natura del potere credo - ha detto ancora - si debba operare un capovolgimento di questa natura, abbiamo bisogno di Glasnost, di costruire circuiti di controllo sociale nei confronti di ogni atto dei pubblici poteri«