29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Inchiesta P4

Anime Pdl agitate. E «Liberamente» teme il «cerchio magico» di Palazzo Grazioli

I Ministri ex Forza Italia in allarme. In pole una «segreteria ristretta» per Alfano

ROMA - Gianni Alemanno vedrà i suoi deputati la prossima settimana. A cena Claudio Scajola riunirà i suoi. E i ministri di Liberamente non mancheranno di parlarsi e riunirsi, così come il gruppo di dirigenti che fa capo a Roberto Formigoni. I capigruppo e i coordinatori già si stanno incontrando. Tutti, poi, vedranno Angelino Alfano, impegnato in un'estenuante tessitura. Sul tavolo c'è la nomina dell'attuale Guardasigilli alla segreteria del Pdl in un Consiglio nazionale convocato appositamente per il prossimo primo luglio. Le manovre sono destinate a intensificarsi in vista dell'appuntamento, al pari dei veleni e delle tensioni che traggono nuova linfa dalla rivelazione delle intercettazioni telefoniche sulla P4 che coinvolgono alcuni membri dell'esecutivo.

Sotto attacco si sente soprattutto la componente di Liberamente. Certo, Frattini avrebbe ostentato tranquillità e rivendicato il tentativo di evitare la spaccatura con Fini, così come emerso dalle telefonate. Eppure gli ascolti dei big del correntone azzurro pubblicati sui principali quotidiani fanno temere un'offensiva portata avanti da altri settori del partito, in primis l'ala azzurra che costituisce il 'cerchio magico' di Palazzo Grazioli, in testa capigruppo e coordinatori. Un'offensiva, questa è la paura, capace di smontare l'idea targata Liberamente di un direttorio capace di accompagnare l'azione di Alfano e dei coordinatori.

Alemanno e Scajola, dal canto loro, hanno reclamato da tempo il varo di un organismo ristretto, con un numero inferiore di membri rispetto al direttorio immaginato da Liberamente. Una segreteria politica che di fatto potrebbe coincidere con il progetto dei ministri di Liberamente. Un progetto, quello di un organismo ristretto, che secondo alcune fonti sarebbe stato valutato positivamente da Alfano, nel corso di un faccia a faccia con il sindaco di Roma: «Ma non si chiamerà direttorio», avrebbe spiegato l'attuale ministro della Giustizia.

Formule e veleni vanno a braccetto, nel Pdl. In vista di una settimana, la prossima, che sarà spesa nel tentativo di pacificare e tenere insieme anime mai così distanti. Poi, come spesso accade, un Silvio Berlusconi tentato dalla guida unica da affidare ad Alfano - ma consapevole della fragilità degli equilibri interni - darà alcuni 'suggerimenti' ai delegati del Consiglio nazionale. Il 75% degli aventi diritto dovrà sostenere le modifiche statutarie e incoronare così Angelino alla guida del partito.