29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Vicenda Unipol

Paolo Berlusconi: Io infangato, sono estraneo alla vicenda

«Il processo mi rammarica. Solo illazioni, mi aspettavo l'assoluzione»

ROMA - Paolo Berlusconi si è detto «rammaricato» per il rinvio a giudizio disposto dal Gup per le intercettazioni Fassino-Consorte sul caso Unipol, ma ha assicurato di essere «estraneo» alla vicenda e di essere pronto a dimostrarlo e a prendere ogni iniziativa giudiziaria contro chi lo ha «infangato».

ESTRANEO ALLA VICENDA - «Prendo atto con estremo rammarico - ha affermato in una nota - che il Gup di Milano ha disposto il mio rinvio a giudizio in relazione ai fatti contestatimi. La serena lettura delle carte processuali poteva e doveva già in questa sede condurre alla mia assoluzione, essendo palese che tutto sia imperniato su dichiarazioni e illazioni destituite di ogni logica e fondamento, esternate da chi, abusando della mia buona fede e disponibilità d'animo, ha di fatto perpetrato i reati a me addebitati».
«E' mia ferma intenzione agire con tutte le mie forze - ha sottolineato - per dimostrare la mia estraneità a tutta quanta questa vicenda e naturalmente assumerò ogni necessaria iniziativa, innanzi a tutte le competenti sedi giudiziarie, nei confronti di coloro che hanno infangato il mio nome e quello della mia famiglia, indicandomi come autore di reati di cui invece sono stato vittima inconsapevole».