24 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Rapporto annuale Istat 2010

In Italia solo 2% delle prime 200 università al mondo

In calo le immatricolazioni, siamo ai livelli pre-riforma

ROMA - Le università italiane sono fuori dalle classifiche dei migliori atenei al mondo per performance. Nei primi 200 il nostro paese figura solo con il 2%, dopo la Francia (3,5%) e la Germania (7%). Lo dice l'Istat nel suo rapporto annuale 2010, citando la classifica 2010 dell'Arwu (Academic Ranking of World Universities) della cinese Shanghai Jiao University. Secondo un altro indicatore - il QS Wur (World University Rankings) del Times Higher Education - l'Italia compare solo se si allarga il ranking alle 300 migliori posizioni, dove il nostro paese è presente con 5 atenei (13 se si contano solo i paesi dell'Europa).

L'indicatore sintetico Arwu2010 rivela che l'Europa risulta avere il maggior numero di università fra le prime 500, ma il risultato cambia quando si restringe il cerchio alle prime 200: in questo caso prevalgono largamente gli atenei americani. Se si considerano le prime 100, il divario tra l'America e l'Europa si amplia ulteriormente (58 contro 33%); se infine si guarda alle prime 20 università del mondo, l'85% sono americane e solo il 10% europee.

Il rapporto dell'Istat spiega che l'Italia è molto lontana anche dai risultati fissati dal target di Europa 2020 di un livello del 40% di laureati rispetto alla popolazione tra i 30 e i 34 anni: nel 2010 siamo al 19% (+0,8% sul 2009), al quartultimo posto in Europa (prima solo di Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia). Siamo distanti più del 12% dalla media europea (32,2% nel 2009).
Altro capitolo le immatricolazioni che secondo l'Istat, dopo un periodo di costante incremento dal 2000/2001, sono in una fase di flessione che nel'anno accademico 2009/2010 ha portato il numero delle nuove iscrizioni a un livello di poco superiore a quello rilevato alla fine degli anni Novanti, prima dell'avvio della riforma.