26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Secondo fonti RAI

Concerto 1 maggio, la liberatoria è una prassi normale in «par condicio»

«Fatta firmare a tutti in trasmissioni non riconducibili alle testate giornalistiche»

ROMA - La liberatoria fatta firmare agli artisti del «concertone» del primo maggio, è «una normale prassi» che, in ogni periodo di par condicio, «viene fatta firmare a chiunque compaia in trasmissioni televisive non ricondotte alle testate giornalistiche». E' quanto sottolineano fonti della Rai commentando le polemiche sorte a margine della kermesse musicale di pazza San Giovanni.
Si tratta di un documento che in sostanza, spiegano ancora, «durante le campagne elettorali o referendarie» impegna chi compare in video ad affermare di non essere candidato, di non rappresentare alcuna parte politica, e anche a non parlare di politica.