24 marzo 2025
Aggiornato 08:00
Riforma della Giustizia

Berlusconi: Chiariremo, ma si sa di che parte è Napolitano

Alfano salirà al Colle. Il Premier rilancia giro vite sulle intercettazioni

ROMA - Spiazzati, ma non troppo. Più per la tempistica, che per l'affondo in sé. Di certo le parole pronunciate da Giorgio Napolitano sul processo breve (poi chiarite successivamente) non hanno colto di sorpresa Silvio Berlusconi. L'hanno però irritato, almeno a dar credito a quanto riportano i partecipanti al vertice di ieri di palazzo Grazioli. Con il Colle chiariremo, avrebbe detto Berlusconi. Aggiungendo però una postilla, riferiscono le stesse fonti: tanto sappiamo tutti da che parte proviene Napolitano... Non è ancora il livello massimo di allerta, ma certo per la maggioranza ipotizzare eventuali modifiche al Senato al contestato disegno di legge, rappresenta un oggettivo problema. Innanzitutto perché imporrebbe un nuovo passaggio nell«arena' di Montecitorio. Forzare senza valutare modifiche o iniziare a pensare ad aggiustamenti: è stato questo uno dei dilemmi del vertice. L'orientamento maggioritario, per ora, è di proseguire sulla via intrapresa, senza escludere a priori di sfidare i dubbi del Colle.

ALFANO AL COLLE - Per tentare una prima mediazione Berlusconi «invierà» Angelino Alfano al Quirinale, ma i margini del Guardasigilli sono ristretti. Una 'toppa', intanto, ha provato a metterla Paolo Bonaiuti, smentendo che il Cavaliere si sarebbe detto pronto a «convincere» il Colle, come riportato in alcune ricostruzioni. Una nota battuta quasi negli stessi minuti in cui il Quirinale chiariva che sarebbe del tutto «arbitrario» attribuire al capo dello Stato una volontà di «intervento preventivo» sulla legge, ossia ancor prima del via libera definitivo da parte del Parlamento.

AVANTI CON LA RIFORMA - Ma se l'irritazione è stata mascherata con una sorta di cautela sul processo breve, il premier ha rilanciato sul resto del dossier giustizia. Da Grazioli è emerso infatti l'input di insistere sulla riforma della giustizia e sulle intercettazioni, provvedimento più volte annunciato e altrettante volte riposto nel cassetto. Per preparare il terreno - e forse anche per esorcizzare il rischio di nuove fughe di notizie su conversazioni intercettate - oggi il Pdl del Senato presenterà una mozione o un'interrogazione per denunciare proprio la pubblicazione a mezzo stampa delle intercettazioni del caso Ruby.

RIMPASTO - Per l'immediato, Berlusconi si prepara ad affrontare il risiko del rimpasto. Una nuova casella potrebbe essere messa a posto già nel Consiglio dei ministri di oggi: lo storaciano Nello Musumeci potrebbe guadagnarsi la nomina di sottosegretario al Lavoro. I Responsabili ancora in attesa di poltrona, invece, dovranno attendere ulteriormente, almeno fino alla settimana prossima.