20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Processo breve

Ostruzionismo frena i lavori, si vota mercoledì

E' scontro sulle parole di Corsaro (Pdl). E le opposizioni attaccano i Ministri

ROMA - Un'altra giornata di battaglia alla Camera sulla proposta di legge che istituisce il cosiddetto processo breve e introduce la prescrizione abbreviata per gli incensurati, la norma che cancellerebbe il processo Mills che vede imputato il premier Silvio Berlusconi. Poi alle 18 lo stop e il rinvio a martedì prossimo alle 15. La battaglia a Montecitorio si chiuderà col voto finale mercoledì 13 aprile, come ha spiegato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a conclusione della seduta mattutina segnata dall'ostruzionismo dell'opposizione che è intervenuta con ogni suo deputato - Pd e Idv i più ostinati - su ogni singolo emendamento presentato al testo (in tutto 200).

L'estenuante giornata ha provocato scintille anche nel Pdl dove un intervento del vicecapogruppo Massimo Corsaro, che citando Aldo Moro, le vittime del terrorismo rosso appartenute alla destra e Paolo Borsellino, ha fatto saltare i nervi agli ex Dc e agli ex Forza Italia. Il Pd lo ha accusato di voler coprire una «vergogna», l'Udc con Ferdinando Adornato di «confondere Aldo Moro con Lele Mora», il manager di spettacolo indagato per prostituzione nel caso Ruby. Ma anche diversi esponenti dell'ala ex Forza Italia, ex democristiani come Emerenzio Barbieri e Mario Baccini, ex socialisti come Sergio Pizzolante o alcuni scajoliani hanno contestato Corsaro gridandogli «tu non ci rappresenti», contestando un discorso che hanno giudicato «fuori linea e a titolo personale».

Nel pomeriggio le opposizioni hanno proseguito l'ostruzionismo, prendendo anche di mira i ministri di maggior peso (Alfano, Frattini, Tremonti, tutti presenti in aula per garantire i numeri della maggioranza) invitandoli polemicamente a dedicarsi ai loro delicati compiti di governo. E non si prospetta di certo più tranquilla la prossima settimana: «Vorrei che fosse del tutto chiaro - ha avvertito il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini - che la responsabilità di non votare oggi e di rinviare alla settimana prossima è tutta della presidenza, evidentemente su richiesta altri gruppi. E' la seconda settimana che non si vota, proveremo a fare in modo che la prossima sia la terza...».