30 luglio 2025
Aggiornato 22:00
Caso Ruby

Berlusconi «contumace» al processo, 31 maggio si riparte

La marocchina non si costituirà parte civile

ROMA - In un'aula di giustizia blindata e piena di giornalisti di stampa e tv di mezzo mondo, ieri si è aperto ed è stato subito rinviato al 31 maggio l'atteso processo sul caso Ruby a carico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, assente in aula perché impegnato a presiedere a palazzo Chigi il comitato «Crisi Libia». Berlusconi, imputato di concussione e prostituzione minorile, è stato dichiarato quindi «contumace», ma ha fatto sapere attraverso l'avvocato Giorgio Perroni di consentire che si proceda senza di lui; il premier, ha aggiunto il legale, comunque «vuole esserci, partecipare ad ogni udienza, è ovvio compatibilmente con gli impegni istituzionali».

L'ACCUSA - Berlusconi è accusato di avere avuto rapporti sessuali con Karima El Maroug, in arte Ruby, quando era ancora minorenne e di aver fatto indebite pressioni sui funzionari della questura di Milano per far rilasciare la giovane marocchina, che si trovava in stato di fermo.
Dall'udienza lampo, durata meno di cinque minuti, è emersa comunque la notizia che Ruby non si costituirà parte civile: «Significherebbe ammettere che andava ad Arcore per prostituirsi», ha spiegato la legale della giovane marocchina, Paola Boccardi.