28 marzo 2024
Aggiornato 19:00
Processo breve

Domani in Aula Camera. Csm forse rinvia censura

Togati riscrivono risoluzione su taglio prescrizione

ROMA - Dopo lo scontato ok alla legge sui piccoli comuni, che dovrebbe arrivare entro stasera, domani l'aula della Camera dovrebbe avviare, probabilmente nel pomeriggio, l'esame della proposta di legge sul processo breve, all'interno della quale è stata inserita la norma che accorcia la prescrizione per gli incensurati. Norma contestata dalle opposizioni come ad personam per bloccare i processi di Silvio Berlusconi, ma sulla quale l'Anm sta preparando un dossier che ne documenti le ricadute su molti altri processi in corso.

Per accelerare l'esame del processo breve, la maggioranza di centrodestra rispedirà in commissione Politiche Ue la Comunitaria 2010, anch'essa già incardinata nell'aula della Camera. Si tratta della legge che il relatore, il leghista Gianluca Pini, ha emendato inserendovi una norma che riforma radicalmente la responsabilità civile dei giudici. «Mi sento di escludere, comunque, che si arrivi all'approvazione questa settimana» del ddl sulla prescrizione breve, ha precisato il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro.

Domani si riunisce anche il plenum del Consiglio superiore della magistratura, che ha all'ordine del giorno due questioni 'politiche': la proposta di decadenza per incompatibilità del consigliere 'laico' Matteo Brigandì (Lega nord) e una risoluzione di censura della prescrizione abbreviata in discussione alla Camera, presentata dal 'togato' Aniello Nappi, corrente Movimenti riuniti. Brigandì aveva preannunciato una memoria difensiva (è accusato di non aver comunicato al Consiglio la sua posizione di amministratore di una società della Lega, e di non avervi rinunciato nei tempi previsti) e per questo i consiglieri di centrodestra potrebbero chiedere un rinvio della decisione. Mentre sulla 'censura' alla prescrizione breve hanno già annunciato la loro totale contrarietà alle 'interferenze' con il Parlamento. Fra i togati si discute di una nuova formulazione della risoluzione: anche qui non è escluso che il centrodestra chieda almeno un rinvio, per non impattare con il dibattito in aula alla Camera.