E' allarme alcol tra i giovani, il primo sballo scende a 16 anni
Cresce il consumo fuori pasto, la moda si chiama «binge drinking». Nel 2010 8,6 mln «a rischio», molti sono over 65
ROMA - In Italia è ancora allarme sull'uso e soprattutto sull'abuso di acolici da parte dei giovani. L'annuale report dell'Istat, pubblicato oggi, rivela infatti che non solo negli ultimi 10 anni nella fascia d'età tra i 14 e i 24 anni è cresciuto il consumo 'occasionale' e 'fuori pasto' di bevande alcoliche, ma che è in aumento il consumo di altri alcolici oltre vino e birra (amari, aperitivi, superalcolici) e, soprattutto, che rimangono preoccupanti le statistiche sui comportamenti a rischio. Su tutti il cosiddetto 'binge drinking', il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione, che tra i ragazzi di 16-17 anni raggiunge livelli prossimi a quelli medi della popolazione.
Secondo l'Istat, nel 2010 diminuisce la quota di popolazione di 11 anni e più che ha consumato almeno una bevanda alcolica durante l'anno (da 68,5% a 65,7%, rispetto al 2009), ma quote crescenti di popolazione bevono alcolici al di fuori dai pasti e aumenta il consumo non quotidiano, un cambiamento ancora più evidente tra le donne (dal 2000 +25,1%, contro il +15% dei maschi). Il cambiamento di abitudini riguarda non solo la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il tipo di bevande consumate: diminuisce infatti chi consuma solo vino e birra e aumenta chi consuma anche altri alcolici, come aperitivi, amari e superalcolici. Soprattutto tra i giovani fino tra 18 e 24 anni (da 49,5 a 55,9% in dieci anni).
Non solo cresce tra i giovani il consumo di alcolici fuori pasto, ma dal 2003 è ormai un dato stabile la pratica del binge drinking (+0,7% sul 2009), più diffuso tra i frequentatori abituali di discoteche.
Particolarmente a rischio i minorenni, in quanto la capacità di metabolizzare adeguatamente l'alcol dipende anche dallo sviluppo fisico complessivo: se nel 2000 consumava alcolici fuori pasto il 14,5% dei 14-17enni, nel 2010 la quota si attesta al 16,9%. Il consumo di alcol fuori pasto cresce maggiormente per le ragazze (dal 12,2 al 14,6%), ma rimane più diffuso tra i maschi (dal 16,8 al 19,1%).
Nel 2010 le persone con almeno un comportamento a rischio sono 8,6 milioni (di cui 6,5 milioni maschi). Il 'binge drinking' riguarda soprattutto gli uomini (13,4% contro il 3,5% delle donne) e le fasce di popolazione in cui i comportamenti a rischio sono più diffusi sono gli anziani over 65, i giovani di 18-24 anni e gli adolescenti di 11-17 anni.
Ma il peso del binge drinking riguarda soprattutto il modello di consumo dei giovani, rappresentando la quasi totalità del rischio complessivo. Anche tra i ragazzi di 16-17 anni il quadro della diffusione di comportamenti di consumo a rischio è piuttosto critico: già a questa età il 'binge drinking' raggiunge livelli prossimi a quelli medi della popolazione.
Il fenomeno del binge drinking è concentrato soprattutto in Valle d'Aosta, Trentino- Alto Adige, Sardegna, Molise, Abruzzo, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
A livello territoriale il consumo di alcol è più diffuso nel centro-nord, soprattutto nel nord-est, in particolare tra i maschi. I consumatori fuori pasto si trovano soprattutto nel nord-est (57,8% degli uomini residenti e 33,4% delle donne), con picchi in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Infine, l'abitudine al consumo non moderato di bevande alcoliche da parte dei genitori, inoltre, sembra influenzare il comportamento dei figli.
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