20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Chiesa

Esorcisti a consulto: Più formazione per la lotta al diavolo

«Sono pochi i posseduti da demonio ma tanti dalla mentalità diabolica»

ROMA - La Chiesa ha bisogno di rafforzare la formazione sia dei sacerdoti sia dei laici nella lotta contro l'influenza del diavolo. È una «chiamata alle armi» - del rosario e della preghiera - quella venuta dal sesto corso Esorcismo e preghiera di liberazione che si è concluso questa mattina a Roma, presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Non un corso per diventare esorcisti, come spiega l'articolo sull'Osservatore Romano, ma un incontro per offrire «una visione interdisciplinare dell'esorcismo, tema spirituale e teologico, e del fenomeno del satanismo e delle sette, che tocca aspetti sociali, legali e criminologici».

Per vincere questa «guerra spirituale», una «guerra rispetto alla quale siamo rimasti indietro e della quale abbiamo perso il concetto», ha spiegato monsignor Marvin Mottet, esorcista della diocesi di Davenport, negli Stati Uniti, occorre una maggiore formazione degli operatori e soprattutto offrire ai sacerdoti strumenti utili per la loro opera pastorale, di informazione e di sostegno per le famiglie. Per padre Francesco Bamonte, esorcista della diocesi di Roma, «è importante che, fin dagli studi teologici, ai futuri sacerdoti si offrano quegli insegnamenti che negli ultimi tempi sono stati troppo spesso trascurati: l'angelologia e la demonologia, l'azione di Cristo e di Satana nel cammino del battezzato e i peccati contro il primo comandamento.
Come il medico generico deve essere in grado di indicare ai propri pazienti lo specialista a cui eventualmente ricorrere, così - ha osservato Bamonte - ogni sacerdote dovrebbe possedere quel minimo bagaglio di cognizioni necessarie per capire se una persona ha realmente bisogno di rivolgersi a un esorcista», piuttosto che a uno psichiatra.

La lezione inaugurale è stata affidata al vescovo di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi, il quale ha precisato che, statisticamente, sono poche le persone possedute dal demonio, «ma sono tanti ad essere posseduti da una mentalità diabolica». Le tentazioni diaboliche più diffuse sono «l'autosufficienza dell'uomo, la validità della violenza come fattore di risoluzione dei problemi, la giustificazione dell'omicidio, il disprezzo della vita, le forme striscianti di eutanasia, la manipolazione delle masse, l'amore ridotto a mercificazione sessuale». Sono, ha detto monsignor Negri, «un debito pagato alla concezione diabolica della vita», e «la distruzione della famiglia praticata nel mondo civile è uno degli obiettivi che il demonio ha realizzato spesso con la connivenza di cattolici che erano al potere». Il male si configura dunque come un «esercizio malato della libertà».