3 maggio 2024
Aggiornato 15:30
I cittadini di Coltano si incatenano per impedire l’arrivo degli immigrati

E' guerra sui siti delle tendopoli

Il sottosegretario Mantovano si dimette per l'accampamento di Manduria. Il Coisp: Maroni sconfessato da Berlusconi, si dimetta. L'associazione dei comuni (Anci) protesta: con il go

ROMA - Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è su tutte le furie per l'esito dell'incontro, ieri a Roma, col Ministero degli Interni: «La riunione di Roma, ieri, col ministro Roberto Maroni è stata una beffa totale. Nonostante gli impegni che il Governo si era già assunto - accusa Rossi - la nostra volontà, condivisa da ogni rappresentanza delle comunità toscane, di allestire vari siti di accoglienza, ciascuno di dimensioni contenute, non è stata neanche presa in considerazione. Maroni ha avuto un comportamento inaccettabile -continua- si è seduto alla riunione, ha dato la sua versione, si è alzato e ha ribadito quanto deciso unilateralmente».

I CITTADINI DI COLTANO SI INCATENANO - E' stata una notte di veglia a Coltano, nell'attesa che arrivino le ruspe per l'avvio dell'allestimento della tendopoli, dove, probabilmente già da lunedì, arriveranno centinaia di migranti, sbarcati a Lampedusa.
Intanto gli abitanti di Coltano si sono incatenati all'ingresso della ex base, dove hanno piazzato cinque trattori per impedire l'accesso,

LA TENDOPOLI SARA’ DI LUNGA DURATA - Quanto deciso dal ministro Roberto Maroni, dunque, è una tendopoli di grandi dimensioni a Coltano, in grado di accogliere non meno di 600 migranti. «Non saranno profughi - incalza Rossi - ma per lo più tunisini. E bisogna considerare che a fronte delle migliaia di persone che fuggono dalla Tunisia ogni settimana, le autorità locali sono molto lente nell'accettare i rimpatri. Non ci sono gli strumenti diplomatici e nemmeno accordi tali da poter ottenere di più dalla Tunisia, che, anzi, è disponibile al rimpatrio di sole alcune unità al giorno.» Anche per questa situazione, secondo Rossi, «a Coltano ci troveremo, di fatto, se non a un Cie vero e proprio, a qualcosa di molto simile, dove centinaia e centinaia di persone se ne staranno lì, rinchiuse in un recinto col filo spinato, residuo della seconda guerra mondiale; un modello -conclude Rossi- già visto, altrove in Italia, con l'effetto che tutti conosciamo sui diritti umani».

ALLA CARITAS LA GESTIONE DEL CAMPO - Dopo la nutrita manifestazione di ieri pomeriggio, un centinaio ancora di cittadini, per lo più residenti a Coltano, sono rimasti fino a tarda notte, davanti all'ingresso della ex base militare.
A decine, poi, si sono dati il cambio a oltranza, nell'attesa dell'arrivo delle ruspe. La gestione del campo spetterà alla Caritas, che è stata allertata per accogliere i primi immigrati già da lunedì prossimo.

A PALAZZO CHIGI IL CDM PER CONVINCERE LA TUNISIA A RIPRENDERSI GLI SFOLLATI - E' iniziato alle 9.55 a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri convocato per discutere dell'accordo con la Tunisia sull'emergenza immigrati.

L’ANCI PROTESTA: IL GOVERNO NON CI ASCOLTA - L'Anci, l'associazione dei sindaci, ha chiesto al governo e al ministro dell'Interno Roberto Maroni di 'riaprire la discussione sui siti' già individuati per l'accoglienza dei profughi ma ha avuto un 'niet' dal governo. E' quanto ha detto Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi che ieri ha rappresentato l'Anci alla riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi con il governo.

«Nel corso della riunione straordinaria della Conferenza Unificata, svolta di ieri sera a Palazzo Chigi, è stato firmato - ha osservato Guerini - un accordo relativamente all'emergenza umanitaria legata all'immigrazione dal Nord-Africa all'interno del quale, l'Anci, ha fatto inserire una clausola per quanto riguarda la individuazione dei siti dove dovranno essere ospitati i clandestini che arriveranno in Italia da oggi in poi».

«La clausola - ha spiegato Guerini - prevede che gli Enti locali siano 'sentiti' nella fase di individuazione degli stessi siti.
Per quanto riguarda i siti gia' individuati - ha aggiunto - l'Anci ha chiesto di riaprire la discussione per giungere ad un accordo, registrando però la totale indisponibilità del Governo.

IL COISP: MANTOVANO PUGNALATO ALLE SPALLE DA BERLUSCONI - «Anche il sottosegretario all'Interno Mantovano è stato pugnalato alle spalle da Berlusconi. Le sue dimissioni sono la prova della scelleratezza delle scelte di questo governo rispetto alle politiche sulla Sicurezza». E' quanto ha detto Franco Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato indipendente di Polizia.

IL PREMIER FUORI DALLA REALTA’ - «La gestione a tratti grottesca dell'emergenza immigrazione, con il quotidiano tradimento degli impegni assunti il giorno prima, e un premier tanto fuori dalla realtà che pensa di risolvere il dramma di Lampedusa acquistando una villetta, ha convinto una persona seria come Mantovano a farsi da parte. E' ancora una volta evidente che il sottosegretario e soprattutto il ministro dell'Interno Maroni, che si vedono continuamente sconfessati da Berlusconi, non hanno alcun peso nelle scelte del Governo. Per questo ci aspettiamo, e lo chiediamo da tempo, che anche Maroni abbia il coraggio di dimettersi, - conclude Maccari - smettendo di essere complice dei disastri che questo Governo sta causando al Comparto sicurezza e a tutti i cittadini italiani».