Ruby, Fini decide sul conflitto. Si va verso voto Aula
Oggi in Giunta del regolamento prevalgono i no, ma il parere non è vincolante
ROMA - Arriverà domani la decisione di Gianfranco Fini sulla richiesta avanzata alla Camera dalla maggioranza di sollevare un conflitto attribuzione contro i giudici di Milano che hanno rinviato a giudizio Silvio Berlusconi per il caso Ruby: il presidente della Camera avanzerà la sua proposta all'ufficio di presidenza, convocato alle 9 del mattino, e, a quanto si apprende, sarà una proposta che asseconderà la richiesta dei capigruppo di Pdl, Lega e Responsabili di sottoporre la questione al voto dell'Aula.
Dopo il parere positivo al conflitto di attribuzioni, approvato a maggioranza con un solo voto di scarto dalla Giunta per le Autorizzazioni, oggi si è concluso il dibattito nella Giunta per il regolamento, che Fini ha ritenuto «opportuno» ascoltare visto che il caso «non risulta riferibile direttamente» ad alcun precedente. Qui la maggioranza dei componenti - i numeri sono favorevoli all'opposizione, 6 (Pd, Idv, Fli e Udc) a 5 (Pdl, Lega e Responsabili) - si è espressa contro la richiesta di sottoporre la questione al voto dell'Aula ma non c'è stata alcuna votazione. Il presidente della Camera ha assicurato che valuterà «con attenzione e ponderatezza» tutte le opinioni espresse riservandosi di formulare una proposta all'ufficio di presidenza domani mattina: in quella sede è possibile si arrivi a un voto e ancora una volta, anche qui, i numeri sono a favore dell'opposizione, 10 a 9.
Aprendo la seduta della Giunta per il regolamento giovedì scorso è stato lo stesso Fini a ricordare che, nei precedenti di richiesta di sollevare un conflitto di attribuzione, la valutazione negativa dell'ufficio di presidenza «ha condotto alla mancata sottoposizione della questione all'Assemblea». Ma non è questo il caso, ha rilevato il presidente della Camera, ricordando che «la richiesta di elevare il conflitto nel caso di specie è considerata dai richiedenti lo strumento per assicurare una tutela effettiva della volontà già manifestata dall'Assemblea» che «il 3 febbraio scorso ha restituito all'autorità giudiziaria gli atti relativi alla richiesta di autorizzazione alla perquisizione domiciliare ritenendo competente non la procura di Milano ma il Tribunale dei ministri». Inoltre, ha rilevato Fini, nei precedenti richiamati, «l'ufficio di presidenza deliberò all'unanimità o comunque a larghissima maggioranza» cosa che «rese naturale la mancata sottoposizione della questione all'Assemblea». Mentre oggi «la composizione dell'ufficio di presidenza vede una sottorappresentanza dei gruppi di maggioranza». Un ragionamento quello di Fini che lascia intendere quale sarà con ogni probabilità la sua decisione finale: sottoporre la decisione sul conflitto di attribuzione all'Aula dove il voto sarà palese ma senza registrazione dei nomi.
E l'occasione di calendarizzare il voto sul conflitto di attribuzione in Aula si presenterà già domani pomeriggio alle 15 in conferenza dei capigruppo: tutto lascia immaginare che la richiesta della maggioranza sarà di mettere all'ordine del giorno la questione al più presto, prima del 6 aprile, giorno in cui si terrà la prima udienza del processo su Ruby.
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