29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Caso Ruby

Berlusconi: Parlai a Mubarak, Craxi fece così per Sigonella

Il Premier a Repubblica: «Alla Questura chiesi solo delle informazioni, nessuna pressione»

ROMA - «Posso giurare che una settimana prima avevo parlato con Mubarak per almeno 15 minuti di questa ragazza. Ho tutte le testimonianze». Deciso a difendersi fino in fondo, «anche in tv», il premier Silvio Berlusconi ha affidato a un'intervista a Repubblica le sue considerazioni sul caso Ruby, ribadendo la tesi della nipote di Mubarak.

«NESSUNA PRESSIONE SULLA QUESTURA» - «In quei giorni poi mi stavo occupando della crisi tra la Libia e Svizzera - ha spiegato il premier -. Ho pensato: e se anche da noi una parente di un premier straniero, in questo caso Mubarak, va in prigione? Che succede? Abbiamo allora mandato una persona incensurata per risolvere il problema. Senza contare che il presidente del Consiglio ha il diritto di intervenire in campo amministrativo. Mi hanno spiegato che Craxi fece cose simili in occasione del caso Sigonella». Berlusconi ha poi sottolineato di «aver chiesto solo informazioni» senza «nessuna pressione. Lo dicono anche i funzionari di polizia. Non c'è una vittima e non c'è un trattamento privilegiato. E' solo una montatura, uno scandalo».