25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Caso Ruby

Berlusconi a Repubblica: Accuse allucinanti, andrò in tv

Il Premier si difende: «U bonifici? Solo aiuti. Non ho mai pagato una donna in vita mia»

ROMA - «Andrò in tv a spiegare tutto e a difendermi. Andrò a tutte le udienze». E' quasi uno sfogo quello del premier Silvio Berlusconi dopo aver letto le ultime notizie su quanto riscontrato dai magistrati milanesi sul caso Ruby. Uno sfogo raccolto da Repubblica: «So che siamo diversi. Siamo su opposte barricate. Ma vi parlo con la mano sul cuore. Questa volta - ha detto il presidente del Consiglio al quotidiano romano - seguo il mio istinto e voglio spiegare come stanno davvero le cose».

«Ma le pare possibile? E' mai possibile - ha detto Berlusconi a Repubblica - che quelle cose rispondano al vero? Hanno messo in piazza 33 ragazze che passeranno il resto della loro vita con il marchio della prostituta. E invece erano ragazze che hanno avuto solo il torto di partecipare a cene con il presidente del consiglio in cui c'erano tre musicisti e 6 camerieri. Di questi sei camerieri, tre venivano da un'agenzia e quindi non erano miei dipendenti. Cene spensierate, eleganti. Le ragazze facevano quattro salti in discoteca. Da sole, perché a me non è mai piaciuto ballare. Niente di più. E ora vedo queste cose allucinanti».

Il premier sottolinea che nessuno dei testimoni conferma il clima che emergerebbe dai verbali. «Io non posso credere a un uso della giustizia così barbaro e così lontano dalla realtà. Io poi ho 75 anni e sebbene sia birichino... 33 ragazze in due mesi mi sembrano troppe anche per un trentenne. Sono troppe per chiunque. E poi c'è un ostacolo in più», spiega: «ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina» che » se avessi fatto tutto quello che dicono mi avrebbe cavato gli occhi».

Berlusconi prosegue con la sua verità e ribadisce: «non ho mai pagato una donna in vita mia». Io, aggiunge nel colloquio con il quotidiano, «sono come una Caritas quotidiana. Pago interventi chirurgici, il dentista, le tasse universitarie a tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono in grado di farlo e sono felice di poterlo fare. Alcuni di quei bonifici servivano a pagare il mutuo ai genitori di una ragazza».