18 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Riforma della Giustizia

Alfano: Ora le toghe autonome da correnti e politica

Il Ministro Guardasigilli: «Grazie alla parità dei rappresentanti nei due Csm, nessuno prevale»

ROMA - Magistrati autonomi sia dal «gioco delle correnti» interni alle toghe, sia «dalla politica». E' Il risultato della riforma della Giustizia, secondo quanto ha sostenuto il Ministro Guardasigilli Angelino Alfano. Un risultato che si ottiene grazie alla «perfetta parità» nei due Csm - uno per la magistratura giudicante l'altro per la requirente - dei componenti eletti dalle toghe rispetto a quelli eletti dal Parlamento.

L'ARCHITETTURA - Nella conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Cdm ha approvato la riforma, Alfano ha confermato che la nuova a architettura prevederà «due Csm, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, ed entrambi hanno la metà dei componenti eletti dai magistrati, l'altra metà eletti dal Parlamento». Il Csm giudicante «prevede come membro di diritto il primo presidente della Corte di Cassazione», quello requirente «il procuratore generale della Cassazione»: Dunque, per Alfano, «un sistema di governance del tutto autonomo e indipendente dai giochi interni alle correnti della magistratura, e del tutto indipendente dalla politica. E questo grazie alla perfetta parità, che dà la garanzia che nessuno prevalga».