25 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Per il ministro dell’Interno l’Europa è già invasa di immigrati

Maroni: «Bisogna sconfiggere i guerrafondai: un intervento militare sarebbe un errore»

Ma intanto la Nato avverte Gheddafi: «Non staremo a guardare». Salpa da Taranto, l'Andrea Doria, a bordo ci sono anche i reparti speciali della San Marco

ROMA - Un intervento militare in Libia «sarebbe un errore molto grave». Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni conversando con i giornalisti a margine del consiglio federale della Lega Nord a Milano.

MARONI: SCONFIGGERE I GUERRAFONDAI E MANDARE AIUTI - «Prima di decidere di bombardare, prima che i guerrafondai abbiano il sopravvento, bisogna sviluppare una politica di aiuti, un piano Marshal per evitare che con i bombardamenti possa esserci un nuovo Afghanistan. Lo ha detto anche la Clinton, se si interviene in modo sbagliato c'è il rischio di un nuovo Afghanistan o di una nuova Somalia con tutto nelle mani dei terroristi e certo questo non lo vogliamo».
Per Maroni, proprio per questo ci vuole un piano dell'Unione europea che aiuti una transizione democratica.

L’EUROPA E’ GIÀ INVASA - «L'Europa è già invasa, in un mese sono arrivati 8mila clandestini, più di tutto il 2010», ha detto Maroni. «Gli sbarchi di stanotte - ha osservato il ministro - dimostrano che l'allarme lanciato era fondato: c'è il rischio di un'invasione di massa dovuta alla crisi perdurante del Maghreb».

DA SOLI NON POSSIAMO FARCELA, L’ UE DEVE AIUTARCI - «E' necessario un contingente di forze di sicurezza e un maggiore impegno dell'Unione europea. Noi siamo pronti a fare quello che abbiamo fatto con l'Albania all'inizio degli anni '90 ma da soli non possiamo farcela». Il ministro dell'Interno torna a chiedere l'intervento dell'Unione europea per fronteggiare l'arrivo di immigrati dal nordafrica. Maroni ha auspicato che un'azione comune europea venga decisa in occasione del consiglio dei capi di Stato e di governo previsto per l'11 marzo.

AVVISTATI ALTRI QUATTRO BARCONI - Proseguono senza interruzione gli avvistamenti di barconi carichi di migranti nordafricani diretti verso l'Italia. Dopo l'approdo di oltre mille clandestini la notte scorsa, gli aerei e gli elicotteri che pattugliano il Canale di Sicilia hanno individuato, ad una quarantina di miglia a Sud delle Pelagie, altri quattro natanti con a bordo diverse centinaia di persone.

PONTE AEREO PER TRASFERIRE I NORDAFRICANI DA LEMPEDUSA - Intanto stamattina 264 immigrati, che erano ospitati nel cie, hanno lasciato l'isola, diretti verso i centri d'accoglienza del meridione. Il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, ha ricevuto dal ministro degli Interni Roberto Maroni, la garanzia che anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni proseguiranno i trasferimenti per portare fuori dall'isola i clandestini giunti nelle ultime ore.

LA NATO A GHEDDAFI: BASTA CON I BOMBARDAMENTI, NON STAREMO A GUARDARE - Gli attacchi sistematici contro la popolazione civile in Libia potrebbero essere considerati come crimini contro l'umanità, e se Gheddafi continuerà ad attaccare la popolazione civile, la comunità internazionale non potrà stare a guardare: lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.

GLI ATTACCHI AI CIVILI CONSIDERATI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ - «Simili attacchi generalizzati e sistematici contro la popolazione civile potrebbero essere considerate crimini contro l'umanità: se Gheddafi e i suoi militari continueranno ad attaccare la popolazione in modo sistematico, non posso pensare che la comunità internazionale e l'Onu resteranno a guardare», ha dichiarato Rasnmussen, sottolineando tuttavia più volte che l'Alleanza «non ha alcuna intenzione di intervenire» senza un chiaro mandato dell'Onu.

DA TARANTO SALPA IL CACCIATORPEDINIERE ANDREA DORIA - A bordo del cacciatorpediniere della Marina Militare Andrea Doria, partito oggi a mezzogiorno dal porto di Taranto per la Libia, è stata imbarcata anche un'aliquota del reggimento San Marco. I militari dei reparti speciali saranno impiegati come «force protection», serviranno cioè a fornire una cornice di sicurezza all'unità nel caso in cui il Doria debba attraccare in porto per il recupero di altri connazionali.
La nave si sta dirigendo verso le acque internazionali che separano l'Italia dalla Libia e domani potrebbe già raggiungere il teatro delle operazioni.

GHEDDAFI ACCERCHIA MISURATA - Secondo al Jazeera, che cita forze dell'opposizione, gli insorti hanno ancora il controllo di Misurata ma le truppe fedeli al colonnello Gheddafi stanno rafforzando la loro presenza nei dintorni della città stringendola in un vero e proprio assedio.

IL COMITATO CIVILE CHIEDE LA «NO FLY ZONE»
Oggi il comitato civile per le questioni di Misurata ha chiesto l'istituzione di una no-fly zone e ha sollecitato bombardamenti mirati contro le postazioni di Muammar Gheddafi
Chiediamo alla comunità internazionali attacchi mirati chirurgici contro le capacità dell'aviazione di Gheddafi», ha sottolineato, aggiungendo che sul lungo termine la no-fly zone «è necessaria». Pur sostenendo di avere ancora il controllo della città l'opposizione ha ammesso che le truppe governative sono armate pesantemente e hanno al loro fianco diversi mercenari.