18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Caso Ruby

Il Pdl va avanti: La Cassazione non ferma conflitto d'attribuzione

Mercoledì in Giunta delle autorizzazioni il via all'istruttoria. Silenzio per ora sulla prescrizione breve

ROMA - La Cassazione non muta la strategia del Pdl e della maggioranza. La decisione della VI sezione penale sul caso Mastella, che ha ribadito che spetta all'autorità giudiziaria «verificare i presupposti della propria competenza» non fermerà il treno in corsa del conflitto di attribuzioni che la Camera dovrebbe sollevare di fronte alla Corte costituzionale per il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi nel processo Ruby.

«Aspetto che il presidente Fini sottoponga il conflitto al voto di Montecitorio», ha ribadito Maurizio Paniz, capogruppo Pdl nella Giunta per le autorizzazioni. Rispondendo alle voci (Pd, Udc, Fli) che dall'opposizione chiedevano il ritiro della richiesta, Paniz ha sottolineato che la sentenza della Suprema Corte «nulla incide» sul «conflitto di attribuzioni sollevato per la vicenda Ruby». La strategia è segnata, quindi, ed ha valore soprattutto politico, visto che è improbabile che la Consulta possa decidere in tempi così brevi da fermare il lavoro del Tribunale di Milano. Anche perché, ha fatto sapere la Procura meneghina, il processo Ruby «avrà una corsia preferenziale», essendo celebrato con il rito immediato e coinvolgendo una parte lesa minorenne. Mercoledì, intanto, il presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Pierluigi Castagnetti (Pd) avvierà l'istruttoria per il parere richiesto da Fini sull'iniziativa dei capigruppo di maggioranza.

Ma il conflitto che è solo la prima tappa della road map sulla giustizia che prevede per giovedì prossimo il Consiglio dei ministri sulla riforma costituzionale, il 28 marzo l'approdo in aula alla Camera del processo breve, e tra qualche giorno (forse già in una Consulta giustizia del Pdl la prossima settimana) la decisione sul ddl intercettazioni, che va «irrobustito perché è troppo molle», dice un parlamentare azzurro e quindi «potrebbe tornare al testo approvato dal Senato».

Silenzio per ora sulla prescrizione breve: «Nella Consulta giustizia non se n'è mai parlato», dice una fonte del Pdl dopo il passo falso della proposta di legge del deputato Luigi Vitali, sconfessata da Ghedini in un turbine di polemiche con l'opposizione e di precisazioni a raffica degli stessi Vitali e Ghedini che hanno alimentato la sensazione di una crescente tensione interna al Pdl sulle scelte concrete in materia di processi e di giustizia.