Sindacati di Polizia: Impreparati ad affrontare emergenza
«Il 14 manifestazione Arcore, pronti a chiedere le dimissioni Premier»
ROMA - I sindacati di Polizia lanciano l'allarme sull'ondata di arrivi di immigrati dalle coste nordafricane in seguito alle rivolte in Libia e nel Maghreb e si dicono pronti a «chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi», se non verranno presi dei provvedimenti per affrontare la situazione: «Le forze dell'ordine sono sotto organico e senza risorse economiche» e pertanto non in grado di fronteggiare una «emergenza di tal portata», ha denunciato Giuseppe Tiani, segretario generale Siap, nel corso di una conferenza stampa nella sala Alcide De Gasperi di Montecitorio al termine di un incontro con il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, e il senatore centrista Achille Serra. All'incontro hanno preso parte anche Filippo Girella (Ugl Polizia di Stato), Primo Sardi (Siulp), Matteo Schiavone (Siulp), Umberto De Angelis (Coisp) e Michele Dressadore (Sap).
INTERVENTI AD HOC - «Maroni - ha spiegato Tiani - ha dichiarato che l'Italia sta vivendo quello che ha vissuto la Germani con il crollo del muro di Berlino». Secondo i sindacati di Polizia servono interventi ad hoc per fronteggiare l'emergenza: «Negli anni '90 - ha ricordato Tiani - quando c'era l'emergenza albanese sono arrivate norme ad hoc e le forze dell'ordine non vivevano di stenti economici come adesso. Anche se nel governo non abbiamo più interlocutori, lo invitiamo ad attivarsi per un provvedimento di natura economica».
MANIFESTAZIONE AD ARCORE - Tiani ha ricordato che il 14 marzo prossimo i sindacati di polizia manifesteranno davanti ad Arcore: «Se non arrivano risposte, non vorremmo che ci spingessero tra due mesi a chiedere le dimissioni del premier». Il segretario Siap ha anche denunciato lo squilibrio con cui sono stati distribuiti i primi immigrati arrivati dopo lo scoppio delle crisi in Nord Africa: «Su 3.150 persone, 2916 sono stati portati in tre regioni del Sud, cioè Puglia, Calabria e Sicilia e solo 150 nelle regioni del Nord». Infine Tiani si è chiesto: «Come è possibile che il governo che ha fatto del contrasto all'immigrazione clandestina il suo vessillo, abbia tagliato 384 milioni di euro proprio al contrasto dell'immigrazione?».