Berlusconi-Gheddafi, Viola con pentole-coperchi in piazza a Roma
Flash mob in piazza Farnese, un centinaio a gridare «vergogna»
ROMA - «Dopo Ben Alì, Mubarack e Gheddaffi, Silvio Berlusconi»; «Sangue libico, armi italiane»; e ancora: «Gheddafi, Berlusconi, Vergogna mondiale». Sono alcuni degli slogan gridati e/o scritti su pentole e coperchi (sui coperchi anche le foto del baciamano di Berlusconi a Gheddafi) di militanti del movimento del popolo viola che questo pomeriggio ha riempito, con un centinaio di persone secondo le stime degli organizzatori, piazza Farnese a Roma in una manifestazione flash mob di protesta per la caduta della dittatura Gheddafi in Libia e del Governo Berlusconi in Italia.
VERGOGNA - «Il presidio di oggi è servito per - ha detto per il coordinamento dei Viola Gianfranco Mascia - ribadire la vergogna per avere in Italia un presidente del Consiglio che si è prostrato davanti a Gheddafi un sanguinario dittatore. Il sangue delle vittime uccise dal tiranno libico in queste ore è anche conseguenza degli accordi, i baciamano e la sottomissione di Berlusconi nei confronti di Gheddafi. Visto anche che il nostro Paese, con il beneplacito del Governo, ha armato all'inverosimile il dittatore nordafricano».
«La verità è che i principi costituzionali sull' autodeterminazione dei popoli devono essere riconosciuti universalmente, anche nei Paesi nordafricani ma purtroppo - ha concluso Mascia - temiamo invece che Berlusconi stia cercando di importare la tirannide e i tentativi golpisti dai quei luoghi all'Italia. on ci riuscirà e le mobilitazioni che guideranno il Comitato per la difesa della Costituzione fino alla grande manifestazione C-Day: A difesa della Costituzioneche si terrà il 12 marzo a Roma ne sarà la dimostrazione».
- 07/05/2020 Libia, il Premier Sarraj discute il rilancio dei negoziati dopo lo stallo dell'offensiva
- 20/04/2020 Libia, il Covid-19 non ferma gli scontri. Haftar in difficoltà
- 18/02/2020 Libia, la soddisfazione di Luigi Di Maio: «Nuova missione navale, l'Ue ora ascolta l'Italia»
- 17/02/2020 Sarraj: «La chiusura dei siti petroliferi porterà a una catastrofe che colpirà tutti»