20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Inchiesta riciclaggio

Giudici su Scaglia: Scemate le esigenze cautelari

Il provvedimento dei giudici della I sezione del Tribunale dopo i 363 giorni passati tra carcere e arresti domiciliari

ROMA - Silvio Scaglia è tornato in libertà grazie ad un provvedimento di una pagina, emesso dai giudici della I sezione del tribunale di Roma. Nel documento non si ripercorre la vicenda che ha coinvolto il fondatore di Fastweb, con i 363 giorni passati tra carcere e arresti domiciliari, ma si sottolinea: «Rilevato che il tempo decorso dall'applicazione dell'attuale misura cautelare, l'assenza di qualsivoglia violazione da parte del prevenuto delle prescrizioni impostegli, le avvenute dimissioni in data 16 marzo 2010 da ogni carica nella società Fastweb, sono tutti elementi che, valutati nella loro coralità, inducono a ritenere scemate le esigenze cautelari poste alla base dell'applicata misura, anche con riferimento al ruolo rivestito dal prevenuto nella vicenda processuale, sulla scorta della prospettazione accusatoria».

MOTIVAZIONI - Il presidente Giuseppe Mezzofiore, e i giudici a latere Eleonora Santolini e Alessandra Cuppone, scrivono poi: «Considerato che siffatte considerazioni appaiono ulteriormente avvalorate dalle circostanze dell'iniziale spontanea presentazione del prevenuto dinnanzi all'autorità giudiziaria procedente» e la collaborazione mostrata da Scaglia, queste sono «tutte circostanze che non possono non lumeggiare in senso positivo la personalità del prevenuto sì da indurre ad escludere la sussistenza, nel caso di specie, di un pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di recidiva specifica».