25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sanità Puglia

La Procura di Bari chiede l'arresto dell'ex assessore Tedesco

6 ordinanze di custodia cautelare, anche per il capo della scorta di Vendola e dg Asl Lecce

ROMA - Sei ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite stamattina a Bari dalla Guardia di finanza nell'ambito della maxi-inchiesta sugli appalti nella sanità in Puglia. La procura del capoluogo pugliese ha chiesto l'arresto per l'ex assessore regionale alla sanità, il senatore del Pd Alberto Tedesco. La richiesta è giunta questa mattina alla Giunta delle autorizzazioni a procedere, che dovrà esprimersi in merito nelle prossime ore. Le misure cautelari, a quanto si apprende da fonti investigative, sono state richieste dai sostituti procuratori della Repubblica di Bari, Bretone, Digeronimo e Quercia.

In carcere, su disposizione dei magistrati è finito un collaboratore di Tedesco, Mario Malcangi, 52 anni di Corato, capo, all'epoca dei fatti, della segreteria politica di Tedesco. Arresti domiciliari invece per Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi (Bari), componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per Guido Scodizzi, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina. Domiciliari anche per gli imprenditori Digo Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni di Bisceglie. Misure interdittive per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina all'ospedale di Terlizzi, secondo la procura, sarebbe stata favorita da Tedesco. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di concussione, corruzione, frode e abuso a carico di alcuni dirigenti Asl e imprenditori.