23 maggio 2025
Aggiornato 19:00
Italia-Santa Sede

Il Vaticano «vede» Berlusconi: Sorrisi ma pochi svolazzi

Per la commemorazione dei Patti lateranensi colloqui essenziali. Premier: «Tutto benissimo». Stretta di mano a bocca asciutta tra Berlusconi e Fini

ROMA - Sorrisi e strette di mano non sono mancati. Per gli uni e per gli altri, l'incontro all'ambasciata italiana presso la Santa Sede per commemorare Patti lateranensi e Concordato è andata bene. Una soddisfazione che però cela significati diversi per i vari protagonisti, trapela nei dettagli e certifica la distanza tra Governo Berlusconi e Chiesa cattolica emersa nelle ultime settimane per gli scandali del «Rubygate».

Di intercettazioni, processi e scontri istituzionali non si è parlato al Palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata italiana retta da poche settimane da Francesco Maria Greco. Nelle scorse settimane i maggiorenti di Cei e Vaticano hanno dato voce alla loro preoccupazione con appelli ripetuti ad una maggiore sobrietà degli uomini con incarichi pubblici. Nessuno scontro, ma l'imbarazzo era palese. Voci di un Berlusconi che avrebbe dato forfait all'appuntamento odierno sono state smentite oggi quando il premier è stato tra i primi ad arrivare esibendo ai cronisti un sorriso smagliante. All'uscita, meno di due ore dopo, il premier sorride, di nuovo, e ai giornalisti che lo inseguono si limite a dire che l'incontro è andato «benissimo, come sempre». Napolitano si concede invece alle domande dei cronisti. «E' andata come sempre», dice quasi sorpreso delle domande. «C'è un clima di cordialità nelle relazioni tra Italia e Santa sede», afferma, ed elogia la partecipazione della Chiesa «e, in qualche forma, del Pontefice» alle cerimonie del 17 marzo per i 150 anni dell'unità d'Italia.

Bagnasco esce, invece, senza rilasciare dichiarazioni. Bertone dribbla taccuini e telecamere e lascia l'ambasciata da una uscita secondaria. Solo Napolitano si concede ai giornalisti. Mai come in questo delicato frangente Vaticano e Cei appaiono coesi rispetto alla politica italiana. Le due delegazioni di Vaticano e Conferenza episcopale giungono, per la prima volta da anni, con un solo corteo di auto blu. I due porporati sono accompagnati dai massimi quadri della Segreteria di Stato e della Cei. «E' andata bene, è andata in modo molto normale», commentano poi ecclesiastici presenti all'incontro. «Siamo andati subito al sodo. A differenza degli altri anni, non ci siamo fermati a chiacchierare. Pochi svolazzi. Dopo aver affrontato le questioni sul tappeto, abbiamo atteso che Napolitano uscisse e ce ne siamo andati». Questioni sul tappeto che hanno riguardato per lo più problemi tecnici bilaterali di ordine giuridico e fiscale. Anche qui, raccontano fonti ecclesiastiche, massima essenzialità: il cardinale Attilio Nicora, 'ministro degli Esteri' del Vaticano, ha esposto le questioni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha risposto, Berlusconi, accompagnato dai ministri Angelino Alfano e Giulio Tremonti, ha ascoltato.

Poi l'arrivo di Napolitano, Fini e Schifani per la fase allargata dei colloqui. Raccontano di una stretta di mano a bocca asciutta tra Berlusconi e Fini, che non partecipavano a una cerimonia comune dallo scorso quattro novembre all'altare della patria. Raccontano, ancora, di un Berlusconi che si intrattiene con Bagnasco mentre, a poca distanza, Bertone parla con Napolitano. Raccontano, infine, di un Berlusconi in disparte - solo a guardare fuori da una finestra - mentre il Segretario di Stato vaticano, Napolitano e i due presidenti delle Camere escono dalla sala per vedere due quadri di arte sacra del quattro e cinquecento, la Trinità e la Santa Lucia, esposti per l'occasione all«ambasciata italiana. Poi, mentre al palazzo Borromeo iniziano ad affluire gli invitati - politici, diplomatici, direttori di giornali, intellettuali - i 'big' se ne vanno. Il cardinal Ruini, che è stato protagonista di un'altra epoca politica ed ecclesiale (domani fa 80 anni e Berlusconi gli ha fatto gli auguri), fa una fugace comparsa e se ne va dopo pochi minuti. Napolitano resta qualche minuto in più per discutere di alcune questioni pendenti col ministro degli Esteri Frattini. «E' andata benissimo», dice Berlusconi, sorridente. Anche i cardinali sorridono. Ognuno a modo suo.