19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Caso Ruby

Avvocato Longo conferma la linea: «Competenza Tribunale dei ministri»

La difesa del Premier non cambia: «Conflitto di attribuzioni da Parlamento». Secondo il legale, il Tribunale meneghino non è competente per il reato di prostituzione minorile

NAPOLI - Piero Longo, difensore di Silvio Berlusconi insieme con Nicolò Ghedini, non ha dubbi in merito alla competenza sul caso Ruby che vede coinvolto il premier: «Il Parlamento ha già detto che la competenza è del Tribunale dei ministri».

In un'intervista a Il Mattino il legale spiega anche che spetta allo stesso Parlamento sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale. Per quanto riguarda il collegio giudicante tutto al femminile, Longo non ha dubbi: «Giudici donne già ci sono nel processo Mills. Ma va benissimo, le donne sono gradite e qualche volta anche gradevoli» anche perché «ormai in magistratura le donne sono maggioranza» ed è, dunque, una questione di «probabilità statistiche». «Il sesso non c'entra nulla - spiega - perché in tribunale sono soprattutto giudici e come tali non rispondono che alla legge».

Secondo il legale, il Tribunale meneghino non è competente per il reato di prostituzione minorile «per il quale sarebbe stato di competenza dei magistrati di Monza. Una tesi, questa, che non è stata presa in considerazione dal gip. Ma questo non significa che è caduta e che non sia valida. Noi finora - dice - siamo stati spettatori» anche perché «in questa fase il codice non ha consentito e non consente la nostra partecipazione».

Longo sottolinea anche che «per la prostituzione minorile la legge prevede che si proceda per via ordinaria, pertanto, la richiesta del rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano, doveva essere valutata dal giudice in sede di udienza preliminare». L'avvocato ribadisce, inoltre, che il Tribunale di Milano non è competente neppure per il reato di concussione.