23 marzo 2025
Aggiornato 03:00
Caso Ruby

Violante: «Giurisprudenza chiara su Tribunale dei ministri»

L'ex Presidente della Camera: «Riguarda i reati di abuso di ufficio non della propria funzione»

ROMA - L'ex presidente della Camera Luciano Violante crede poco alla fondatezza della difesa del Premier sul caso Ruby basata sulla competenza del Tribunale dei ministri, ricordando come «da molti anni la giurisprudenza distingue tra abuso delle funzioni di pubblico ufficiale e abuso della qualità di pubblico ufficiale», come sembrerebbe configurarsi nella telefonata del Premier in questura per perorare la libertà di Ruby.
Ragione in più di scetticismo da parte di Violante, rispetto alla possibilità di sollevare in Corte Costituzionale un conflitto di attribuzioni con la Magistratura per non aver tenuto conto dell'incompetenza della magistratura ordinaria milanese alla base del no di Montecitorio all'autorizzazione alla perquisizione degli uffici milanesi del premier all'Olgettina.

Violante, ospite di Maurizio Belpietro su Canale 5, ha ricordato come la differenza sostanziale fra processo ordinario e davanti al tribunale dei ministro sia solo la necessità per il Tribunale dei ministri di ottenere dalla Camera l'autorizzazione a procedere per Berlusconi, essendo in tutto il resto identici procedura e processo. Ed ha sottolineato come di conflitti di attribuzione ce ne potrebbero essere due: uno sollevato dalla presidenza del Consiglio e uno sollevato dalla Camera la quale potrebbe ritenere, attraverso la decisione dell'Autorità' giudiziaria, di essere stata privata del potere di dare o negare l'autorizzazione a procedere», essendo stato escluso il ricorso al tribunale dei ministri