Premier a giudizio, Napolitano non commenta. Letta dribbla
In cerimonia al Colle il Capo dello Stato parla di «tempi difficili». Al ricevimento anche l'ex procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli
ROMA - La notizia del rinvio a giudizio del premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile arriva mentre al Quirinale è in corso la cerimonia di consegna dei Premi Presidente della Repubblica. Al Colle, insieme a Giorgio Napolitano, c'è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Nessuno commenta la decisione del Gip.
Napolitano, in un breve discorso a braccio durante l'incontro dedicato ai premi per la musica, la cultura e le arti, parla dei «tempi difficili», del «tanto frastuono», dei «molti motivi di ansietà» che il Paese vive oggi ed esalta il ruolo della cultura, come dato «essenziale» di coesione ed unità. Dopo la cerimonia il presidente riceve i suoi ospiti nel salone delle Feste per un piccolo ricevimento. I cronisti provano ad avvicinarlo, citando la notizia del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio: Napolitano si limita a chiedere a che ora è giunta la notizia - nel bel mezzo dell'incontro al Colle - e si astiene da ogni commento. Poi i cronisti 'intercettano' in uno dei corridoi del Palazzo il sottosegretario Letta che saluta, sorride, ma preferisce dribblare il quesito ricorrendo al motto marzulliano: «Si faccia una domanda e si dia una risposta...».
Al ricevimento anche l'ex procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli che apprende la notizia dai giornalisti. E quanto al motto 'resistere, resistere, resistere», che è un suo famoso copyright, commenta: «Non lo posso più dire, ora lo usano altri, per motivi diversi...».
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