Berlusconi a giudizio anche per la telefonata in Questura
L'accusa di concussione si riferisce all'ormai famosa telefonata per chiedere la «liberazione» di Ruby
MILANO - Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio per concussione e prostituzione minorile. L'accusa di concussione si riferisce all'ormai famosa telefonata in Questura la notte del 27 e il 28 maggio scorso quando il presidente del Consiglio chiese al funzionario Piero Ostuni, facendo pressioni, di lasciare andare l'allora minorenne marocchina Ruby che era stata fermata per un furto. Berlusconi con quella telefonata avrebbe abusato della sua qualità di presidente del Consiglio dei ministri e non delle sue funzioni. Per questo secondo la tesi della Procura di Milano, accolta dal Gip, la competenza a indagare è della stessa Procura e non del Tribunale dei ministri, come sostenuto dai difensori del premier.
L'accusa di prostituzione minorile è riferita ai presunti rapporti sessuali con compensi in danaro che Berlusconi che avrebbe avuto con l'allora minorenne marocchina Ruby.
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