Alfano: la priorità è la crescita
Il Ministro della Giustizia assicura «grande sensibilità del Governo ai temi posti da Radicali»
ROMA - L'idea di una riforma complessiva della Giustizia non è stata abbandonata dal governo, «diciamo che al momento finiscono in un quadro generale in cui la priorità è l'economia: lavoriamo a un piano per la crescita che assicuri un incremento del Pil del 3-4% nei prossimi 5 anni». A dirlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che, ospite a la Telefonata, su Canale 5, rilancia le tesi del presidente del Consiglio e sottolinea che «in questo momento la priorità politica è la crescita» anche se «alcuni vogliono che si parli di giustizia per continuare a fare polemica».
Il riferimento di Alfano è a una non meglio precisata «sinistra», che prima «accusava il premier di paralizzare l'Italia con le sue questioni personali e che, quando Berlusconi ha proposto di occuparsi di crescita e Pil, ha ricominciato a parlare di Ruby, mentre prima diceva di volersi occupare dei problemi del Paese».
Nel seguito dell'intervista, infine, Alfano ha rilanciato la diminuzione del numero dei processi come indicatore del buon agire dell'esecutivo. «La diminuzione di arretrato - ha spiegato il ministro - si è verificata perchè abbiamo fatto la riforma del processo civile e modificato alcune leggi per il ricorso al processo. Anche lo smaltimento dell'arretrato delle cause civili rientra nel piano economico. In Italia - ha chiosato il Guardasigilli - ci sono 12 milioni di cittadini che aspettano giustizia: è un altro debito che lo Stato ha». Spazio anche al faccia a faccia che Alfano ha avuto ieri con il leader radicale Marco Pannella: «c'è grande sensibilità nei confronti dei temi proposti dai Radicali soprattutto sulle carceri».
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