1 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Perugia

Oggi autopsia di Elisa, chiarirà gli ultimi dubbi ancora aperti

Il giovane fermato era un fidanzato: avevano il conto cointestato. Sono però ancora molti i misteri che avvolgono ancora questa storia

PERUGIA - Toccherà all'autopsia, oggi, chiarire i pochi dubbi che ancora rimangono sulla morte di Elisa Benedetti, 25 anni di Città di Castello, ritrovata senza vita a Civitella Benazzone dopo aver denunciato al 112 di essere stata violentata e di essersi persa in una boscaglia. L'autopsia disposta dal pm Antonella Duchini dovrà trovare le risposte sull'ipotesi di morte per freddo, che data la giovane età appare difficile da accettare, sull'ora del decesso e soprattutto sull'eventuale violenza sessuale subita. Da una prima analisi esterna, ha spiegato il medico legale, non ci sarebbero però segni visibili di violenza. Mentre trovano conferma, almeno secondo le dichiarazioni agli inquirenti dell'amica di Elisa, Vanessa, sia la serata a base di alcol, sia l'abuso di sostanze stupefacenti: si parla di cocaina e comunque di droghe cosiddette pesanti.

E' finito dopo poche ore il «giallo» del ragazzo che avrebbe tentato di prelevare con il bancomat di Elisa a Firenze: si trattava del fidanzato, un 28enne di origine brasiliana, residente con la famiglia nel capoluogo toscano, che è cointestatario del bancomat in questione. La carta era stata però bloccata, presumibilmente subito dopo la scomparsa della giovane e il ragazzo avrebbe dunque chiesto spiegazioni agli impiegati della banca fiorentina, qualificandosi come il fidanzato di Elisa e cointestatario della carta. Dall'istituto di credito sono stati poi allertati i carabinieri, cha hanno accertato i contorni della vicenda.

Sono però ancora molti i misteri che avvolgono ancora questa storia: c'è un buco di mezz'ora, dalle 00.30 all'una di domenica 30 gennaio tutto ancora da ricostruire. La ragazza, dopo aver sottratto l'auto alla sua amica si è diretta al piazzale di una grande discoteca a pochi chilometri dal ritrovamento del suo corpo. Qui avrebbe cercato dei pusher che conosceva, ma non li avrebbe trovati. Gli inquirenti, a questo punto, stanno analizzando se la ragazza abbia provato a contattare qualcuno con cui darsi un appuntamento. Si sta indagando su 10 utenze telefoniche, tra cui spiccano i numeri di 2 ragazzi maghrebini conosciuti la sera stessa, del fidanzato e di altre persone vicine al mondo dello spaccio locale. Inoltre, i tabulati serviranno anche per capire che fine hanno fatto i due telefoni con cui Elisa ha chiesto aiuto dopo essersi infilata nella boscaglia di Civitella. Persi nel bosco, dopo una delle tante cadute per via del fango. Oppure sottratti da qualcuno per nascondere scomode verità?