27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Caso Ruby

Santanchè: Magistratura militante va fermata, sembra Stasi

Bergamini: «La perqusizione al Giornale è un brutto segno sulla salute della Democrazia»

ROMA - «Questa non è democrazia e mi domando cosa altro dobbiamo aspettarci per iniziare a fermare questo delirio di onnipotenza da parte di una certa magistratura militante».
Lo ha detto il Sottosegretario Daniela Santanchè, in merito alla perquisizione al Il Giornale, esprimendo «massima solidarietà alla redazione tutta e alla giornalista Anna Maria Greco, vittima di una perquisizione violenta e crudele nei confronti di una donna».
«E' ormai evidente - ha aggiunto Santanchè - una spietata 'caccia all'uomo' che passa dalle dichiarazioni politiche violente che istigano la piazza a indagini a tappeto, perquisizioni, intercettazioni su qualsiasi cosa si muova attorno al Premier: sembra di tornare ai tempi della Stasi nella ex Germania Est comunista dove l'avversario politico doveva essere silenziato in qualsiasi modo».

BERGAMINI - «Oggi - fa eco la parlamentare Pdl Deborah Bergamini -, si conferma l'azione a due velocità di certa magistratura militante: celere e rigorosa nel perseguire il giornalismo giudicato scomodo e, per contro, tifosa, se non complice, dell'informazione giustizialista e radicale. Tutto ciò mette in discussione, ancora una volta, l'esistenza di una stampa davvero libera, l'incolumità fisica dei suoi professionisti e la credibilità dell'istituzione giudiziaria nel suo complesso. E' l'ennesimo segnale negativo sullo stato di salute della democrazia italiana.«