19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Caso Ruby

E Masi telefona a Annozero: «L'azienda si dissocia»

La Giunta della Camera boccia la richiesta del PM di Milano, spunta altra minorenne. Bossi: «Sono pasticci che complicano le cose»

ROMA - L'ultima puntata della convulsa vicenda Ruby si consuma in diretta, ad AnnoZero, quando il direttore generale della Rai Mauro Masi interviene telefonando e criticando la trasmissione di Michele Santoro perché va contro le regole del Codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione in Tv delle vicende giudiziarie. «Mi debbo dissociare e si dissocia l'azienda, nella maniera più chiara, dal tipo di trasmissione che sta impostando» dice Masi.

Fioccano le reazioni contro l'intervento di Masi. Mentre conversando con i partecipanti alla cena per il compleanno della deputata del Pdl Micaela Biancofiore, Silvio Berlusconi avrebbe contestato la gestione di AnnoZero, considerata «vergognosa», e si sarebbe detto «infuriato» per il fatto che Santoro non avrebe fatto entrare in studio sessanta ragazzi simpatizzanti del centrodestra: «E' una vergogna», avrebbe ripetuto.

La giornata è stata animata dalle rivelazioni di nuove intercettazioni - questa volta di Nicole Minetti, la consigliera regionale lombarda del Pdl, tutt'altro che lusinghiera nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - ma anche dalla decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, che ha respinto la richiesta della Procura di Milano per la perquisizione di due uffici che fanno capo a Berlusconi. Gli atti inviati a Montecitorio per chiedere l'autorizzazione vanno restituiti alla Procura di Milano perché sul caso Ruby è competente il Tribunale dei Ministri, ha detto la Giunta per 11 voti contro 8. Sul parere, che dovrà essere sottoposto all'esame dell'Aula, è scontro tra maggioranza e opposizione. Il Pd parla di «atto illegittimo da azzeccagarbugli», l'Idv di vero e proprio «golpe», il terzo polo di «maggioranza che tenta di ostacolare le indagini».

Quando il presidente del Consiglio telefonò in Questura per Ruby, sostiene il Pdl, lo fece per interessi internazionali in quanto la giovane marocchina si era a lui presentata come la nipote di Mubarak. Questa linea difensiva è quella dei legali del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo le cui carte erano state depositate in Giunta martedì scorso.

Intanto sul «caso Minetti» la consigliera regionale si difende e tenta di ridimensionare la portata delle frasi contro Silvio Berlusconi all'indomani dell'invito a comparire da parte della procura di Milano nel caso Ruby. «Quelle cose non le ho mai dette» e comunque » se l'ho fatto era solo lo sfogo di un momento di rabbia, uno dei tanti da quando è cominciato tutto questo». Ed emerge anche un'altra baby la procura alla Camera: la brasiliana Iris Berardi ha frequentato le residenze del premier per due volte quando era ancora minorenne, ovvero prima del dicembre 2009. Una vicenda su cui il Senatur Umberto Bossi ha dichiarato: «Sono pasticci che complicano le cose».