25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Caso Ruby

Il Papa scende in campo per recupero moralità Istituzioni

Dopo l'intervento del Segretario di Stato Bertone. Domani Bagnasco dal Papa, lunedì al consiglio Cei

CITTÀ DEL VATICANO - Se ci fosse stato bisogno di chiarire che le parole pronunciate ieri su «moralità e legalità» non erano un'iniziativa personale del cardinal Bertone, oggi, sugli stessi temi, è intervenuto il Papa in persona. Benedetto XVI non ha certo citato le vicende personali del Presidente del Consiglio o il caso Ruby. Ma, in un'udienza a dirigenti, funzionari e agenti della Polizia di Stato in servizio a Roma, non ha lasciato adito a dubbi.

«Le nuove sfide che si affacciano all'orizzonte esigono che Dio e uomo tornino ad incontrarsi, che la società e le istituzioni pubbliche ritrovino la loro anima, le loro radici spirituali e morali, per dare nuova consistenza ai valori etici e giuridici di riferimento e quindi all'azione pratica», ha detto Benedetto XVI. Il Papa riceverà domani il cardinale Angelo Bagnasco, che poi, lunedì, aprirà i lavori del Consiglio permanente della Cei ad Ancona. Il porporato oggi ha esplicitato che il 'parlamentino' dei vescovi affronterà l'affaire Ruby. E, con ogni probabilità, lo menzionerà già domani nell'incontro con Benedetto XVI.

Il Vaticano, insomma, si schiera. Dopo alcuni giorni di cautela, e dopo che l'Osservatore romano si è inizialmente limitato a riprodurre un messaggio con il quale il Presidente della Repubblica Napolitano registrava il «turbamento» degli italiani, i vertici della Santa Sede hanno deciso di rompere gli indugi. Non perché glielo abbiano chiesto autorevoli opinionisti («La Santa sede ha i suoi canali e le sue modalità di intervento», ha puntualizzato ieri Bertone). Semmai perché le rivelazioni si accumulavano, il disagio di tanti semplici cattolici aumentava. E perché, soprattutto, il Papa ha deciso che era il momento di dire una parola di chiarezza su tutta la vicenda.