28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Caso Ruby

Chiti: un Premier deve rispondere del suo comportamento

Il vice presidente del Senato: «Chiarire significa spiegare, non inventarsi congiure»

ROMA - «Berlusconi deve chiarire di fronte all'opinione pubblica e ai magistrati quanto gli viene addebitato. Se non è in grado di rispondere, non potrà non trarne le conseguenze e rassegnare le dimissioni». E' quanto scrive Vannino Chiti, vice presidente del Senato, nel suo blog in merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono il presidente del Consiglio.

«Chiarire - prosegue Chiti - significa spiegare, dar conto, dimostrare, non inventarsi congiure, aggredire i magistrati, sottrarsi al confronto nelle sedi proprie. Il premier non può limitarsi ad un galleggiamento: ha il dovere di dimostrare che le gravissime accuse sono prive di fondamento. Un uomo pubblico deve rispondere di ogni suo comportamento. Il voto dei cittadini non rappresenta una delega in bianco, ma una investitura per governare: è sottoposta a controllo e verifica».

«Concussione e sfruttamento della prostituzione minorile - aggiunge l'esponente del Pd - sono reati gravi. All'aspetto giudiziario se ne aggiunge un altro di natura politica: chi ricopre un incarico istituzionale, addirittura quello di capo del governo, è tenuto a rispettare i principi dell'etica. Non può rivendicare una netta separazione tra la propria vita pubblica e quella privata, nè può condurre quest'ultima in modo da suscitare sconcerto e sgomento».
«C'è il rischio - conclude il vice presidente del Senato - che queste vicende provochino nuovi scontri istituzionali e che allontanino l'attenzione e l'impegno nei confronti di problemi fondamentali per il futuro dell'Italia».