30 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Caso Ruby

Angius al Premier: opposizioni unite, Tribunale o dimissioni

Duro l'esponente del PD: «Istituzioni lordate da rivelazioni di prostitute anche minorenni»

ROMA - «Siamo di fronte ad una situazione inimmaginabile che vede le Istituzioni del nostro Paese, il prestigio e il decoro dell'Italia e il suo ruolo nel mondo, lordate dalle rivelazioni di prostitute, anche minorenni, che dicono di essere state pagate dal Presidente del Consiglio». Lo afferma Gavino Angius, esponente del Partito Democratico.

«Il quadro nauseante e osceno dei festini di Arcore, degno di un lupanare dell'antica Roma, non può coesistere con una finta normalità istituzionale e politica come il povero ministro Frattini cerca di asserire - sottolinea Angius -. Berlusconi vorrà prendere tempo e cercherà di inventarsi qualche trovata per distrarre l'opinione pubblica come ha sempre fatto. Invece non c'è tempo da perdere. Le opposizioni tutte dovrebbero rapidamente muoversi insieme, anche se divise sulle strategie politiche future. E ciò perché c'è una questione morale pregiudiziale che è ineludibile e va rimossa».

Secondo Angius perciò «il Pd, l'Udc, l'Idv, Sel e le altre opposizioni devono dire in modo forte e chiaro che, poiché hanno a cuore la dignità del nostro Paese e intendono in modo assoluto salvaguardarla, o il Presidente del Consiglio si presenta subito in Tribunale a Milano come richiesto dai magistrati e chiarisce la sua posizione oppure deve dimettersi immediatamente. Per tutte le forze democratiche la priorità assoluta è quella di pulire il fango che, secondo le ipotesi di reato formulate dai magistrati, Berlusconi ha gettato sul Paese».