Pd attacca: Berlusconi si dimetta. Pdl: così si va al voto
Di Pietro: «Parlamento voti subito la sfiducia»
ROMA - Dopo la cautela di ieri, il Pd rompe gli indugi e chiede formalmente le dimissioni del presidente del Consiglio per il caso-Ruby. Le notizie contenute nel dossier inviato dalla Procura di Milano alla Camera dei deputati hanno convinto i democratici che non si poteva aspettare oltre e, dopo una consultazione tra il segretario Pier Luigi Bersani e i capigruppo Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, si è deciso di chiedere il passo indietro del premier. Ha cominciato Bersani, conversando con i giornalisti: «Il mondo ci guarda, e visto che ce l'ha così intensa, Berlusconi si ritiri a vita privata». Ma poi la richiesta è stata portata anche in Parlamento dai due capigruppo, che hanno parlato in Aula. Linea sulla quale si è attestato anche Antonio Di Pietro, leader di Idv, secondo il quale il Parlamento dovrebbe votare «al più presto» la sfiducia a Berlusconi.
Un passo indietro che, secondo il Pd, dovrebbe permettere al capo dello Stato e alla «stessa maggioranza» di lavorare per trovare la soluzione migliore, ovvero un altro governo che affronti le emergenze. Tesi, ovviamente, respinta dal Pdl: se Berlusconi cade ci sono solo le elezioni: «Se non ci si lascia governare, il voto è l'unica alternativa», avverte il ministro degli Esteri Franco Frattini.
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