30 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Gli effetti del caso Ruby

Bossi: lavoriamo per il voto anticipato

La Lega: ci facciamo dare il voto dagli italiani. Renzo Bossi: conta solo il federalismo. Frattini: O Berlusconi leader o voto anticipato. Urso: meglio il voto dello scontro istituzionale. Bersani: la parola a Napolitano

ROMA - Sull'attuazione del federalismo Umberto Bossi si dice «fiducioso». In un'intervista al settimanale Oggi, in edicola domani afferma: «Se non avviene, torniamo alle urne, ci facciamo dare il voto dagli italiani e ricominciamo a lavorare per farlo succedere. Il Federalismo non può più aspettare: deve diventare operante, altrimenti l'Italia va a rotoli».

IL FIGLIO DEL SENATUR: SONO INTERESSATO SOLO AL FEDERALISMO - «Non mi occupo di queste cose, sono qui per fare le riforme per portare il federalismo in Lombardia, del resto non mi interesso». È quanto ha affermato Renzo Bossi, collega di Nicole Minetti la Consiglio regionale lombardo, ai cronisti che gli chiedevano le sue reazioni a quanto è emerso dalle indagini per prostituzione sui festini nella villa di Arcore del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

FRATTINI: IL LEADER RESTA BERLUSCONI, ALTRIMENTI SI VOTA - «Noi abbiamo iniziato una legislatura con Berlusconi, perché gli elettori l'hanno chiamato a governare il Paese. Se questo non dovesse essere più, io credo che non ci siano alternative. Se non ci si lascia governare, il voto è l'unica alternativa. Io mi auguro che questo non sia il caso, perché l'Italia ha bisogno di stabilità»: così il Ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo - ai microfoni di Radio 24 - alla domanda sul possibile cambio di leadership nel Pdl, nel caso la situazione politica dovesse aggravarsi.

IN ITALIA VIOLATA LA PRIVACY. DIRITTO FONDAMENTALE DELL’EUROPA - Frattini ha successivamente risposto alla domanda, sui rischi di immagine per l'Italia all'estero, a causa degli scandali a sfondo sessuale che coinvolgono il Presidente del Consiglio, ampiamente ripresi dalla stampa internazionale: «Io sono preoccupato, perché nel mio Paese si viola la privacy, diritto fondamentale dell'Europa.

URSO: MEGLIO LE ELEZIONI CHE LO SCONTRO ISTITUZIONALE - «Berlusconi non si sottragga, chiarisca in tribunale, lo faccia subito per rassicurare un'opinione pubblica sgomenta e sconcertata». E' la linea di Futuro e Libertà che per bocca del coordinatore nazionale Adolfo Urso rileva che «i dati allarmanti della Banca d'Italia impongono che si faccia subito chiarezza perché il Paese ha bisogno di un governo che faccia le riforme, non di un ulteriore devastante scontro istituzionale, altrimenti è meglio andare al voto».

BERSANI: RIMETTA IL MANDATO NELLE MANI DI NAPOLITANO - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovrebbe dimettersi e lasciare la parola al presidente della Repubblica e al Parlamento. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani lasciando la sede del partito riferendosi all'inchiesta sul caso 'Ruby'.
«Se guardiamo a questa vicenda con gli occhi del mondo - ha spiegato - siamo all'allarme rosso. Tutto il resto viene dopo.
Berlusconi si liberi e ci liberi dall'imbarazzo, vada a farsi giudicare, si dimetta e affidi il percorso al presidente della Repubblica e al Parlamento, se ha un minimo di consapevolezza della situazione».

FRANCESCHINI: NON PUÒ CONTINUARE A GUIDARE IL PAESE - Il Pd chiede formalmente le dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio, il capogruppo democratico Dario Franceschini interviene in Aula alla Camera e, richiamando l'attenzione sulla vicenda-Ruby, dice: «Anche se non ci fossero reati, può forse (Berlusconi, ndr) continuare a guidare il Paese dopo i fatti che sono avvenuti e che abbiamo letto? C'è di mezzo il bisogno drammatico degli italiani di avere un governo che governi. Per questo chiediamo in quest'aula, almeno alla fine del suo percorso politico: abbia un sussulto di dignità, si dimetta, vada a difendersi nelle aule di tribunali dalle accuse infamanti che ha ricevuto».

GASPARRI: IL PDL E’ CON IL PREMIER - «Siamo con il premier anche in questa battaglia di verità e di libertà». Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ribadisce dall'Aula di palazzo Madama la compattezza dei suoi, anche dopo lo scandalo che sta travolgendo Silvio Berlusconi. Gasparri ha infatti parlato di «aggressione giudiziaria» nei confronti del presidente del Consiglio, anche per quanto riguarda le dichiarazioni di alcuni pentiti su cui indaga la procura di Firenze.

INCONTRO BERLUSCONI-MONTEZEMOLO: NIENTE DI POLITICO?  - Colloquio di circa tre quarti d'ora a Palazzo Grazioli tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e Luca Cordero di Montezemolo. Al termine il presidente della Ferrari ha dichiarato che «era un incontro fissato da tempo». Ai giornalisti che gli chiedevano se si fosse parlato di politica, il leader di 'Italia futura' si è limitato a dire «no» facendo capire di non voler aggiungere null'altro.

IL PREMIER VEDE NAPOLITANO PER I 150 ANNI DELL’ITALIA - Il premier Silvio Berlusconi è salito al Quirinale, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, per prendere parte a un appuntamento con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano legato all'organizzazione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

L’AMBASCIATORE USA: SITUAZIONE POLITICA ITALIANA FINORA UN PO’ CONFUSA - «Speriamo che la situazione politica italiana si calmerà, perché finora è stata un po' confusa». Lo ha detto l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia David H. Thorne, intervistato da Sky Tg24 durante una visita al contingente italiano a Herat, in Afghanistan. Sulle vicende che vedono coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Thorne non ha voluto commentare oltre: «E' una cosa interna all'Italia» ha dichiarato. Siamo comunque molto lieti di lavorare con gli italiani. Certamente - ha spiegato il diplomatico - il governo Berlusconi ha fatto molti sforzi e ha dato molto sostegno ai nostri programmi, soprattutto qui in Afghanistan».