18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Vaticano

Koch: persecuzioni anti-cristiani spingono a ecumenismo

Da domani al 25 gennaio settimana di preghiera per l'unità: «Oggi la fede cristiana è la religione più perseguitata»

CITTÀ DEL VATICANO - Il «bilancio sconvolgente» delle recenti persecuzione ai danni dei cristiani di vari paesi del mondo «rappresenta una grande sfida per tutte le Chiese, chiamate a essere realmente solidali. Il ricordo nella preghiera dei cristiani perseguitati può approfondire la nostra responsabilità ecumenica trasformandola in un 'ecumenismo dei martiri', che ha in sé una grande e bella promessa»: lo afferma il responsabile vaticano dell'ecumenismo, mons. Kurt Koch, in occasione della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che si celebra da domani al 25 gennaio.

«Oggi la fede cristiana è la religione più perseguitata. Soltanto nel 2008, dei 2,2 miliardi di cristiani nel mondo, 230 milioni sono stati vittima, a causa della loro fede, di discriminazioni, soprusi, a volte violente ostilità e perfino vere e proprie persecuzioni. Ciò significa che l'80 per cento delle persone che vengono perseguitate oggi a causa della loro fede sono cristiani», afferma il presule svizzero in un intervento sull'Osservatore romano.
Per Koch, «dobbiamo vivere nella speranza che il sangue dei martiri del nostro tempo diventi un giorno seme di unità piena del Corpo di Cristo. Ma questa speranza la dobbiamo testimoniare in maniera credibile nell'aiuto efficace reso ai cristiani perseguitati nel mondo, denunciando pubblicamente le situazioni di martirio e impegnandoci insieme ecumenicamente a favore del rispetto della libertà di religione e della dignità umana».