29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Rogo Primavalle

Giampaolo Mattei: giocano con la verità

«Confido nei Pm. Speriamo un giorno di poter avere Giustizia». Oggi uno dei responsabili dell'attentato, Achille Lollo, ha scelto di non parlare con i magistrati

ROMA - «Era normale che lui si avvalesse della facoltà di non rispondere. Sugli scenari è bene sentire gli avvocati. Confido nel pubblico ministero. In quello che potrà fare». Giampaolo Mattei a TM News racconta come purtroppo a tanta distanza dalla notte del 16 aprile del '73, quando i suoi fratelli Virgilio (22 anni) e Stefano (10) rimasero uccisi dal rogo dell'appartamento di famiglia, a causa di un gruppo di Potere operaio, «si debba solo continuare ad avere speranza».

Oggi uno dei responsabili dell'attentato, Achille Lollo, ha scelto di non parlare con i magistrati, trincerandosi in quelle che sono le prerogative previste dalla legge. «Per capire cosa è successo - continua Mattei - comunque ci sono anche le parole di Grillo. Ben 11 ore di intervista filmata, in cui ripete quello che lui ha fatto. La mia impressione è che Lollo, ma tutti loro, continuino a giocare a scacchi. Da parte mia, dopo 38 anni, un giorno in più non è un problema».

Come si fa a rimanere razionali? «E' difficile. Molto difficile. Ma la partita, con queste persone, è cominciata dal 17 aprile del 73, dal giorno dopo il fatto». Il tuo libro su questi fatti si intitola 'La notte brucia ancora'. «E' così. Perché è la controinformazione, i fiancheggiamenti e le coperture quelle hanno fatto più male. Per questo devo dire grazie a Lollo, per quello che ha detto dal Brasile. Presto o tardi la sua parte dovrà finirla. Ha parlato di un archivio, di carte che lui ha raccolto negli anni. Lo tirasse fuori. sono a sua disposizione».