19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Caso Battisti

Il neoministro della Giustizia brasiliano gela l'Italia

Il Ministro degli Esteri Frattini ha scritto alla neopresidente Rousseff, mentre sta pensando di portare il caso dinanzi alla Corte internazionale dell'Aia

ROMA - La decisione del Brasile di non estradare Cesare Battisti rappresenta «un precedente gravissimo che potrebbe influire sul destino di tanti latitanti» e l'Italia non lascerà «nulla di intentato. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato che il governo italiano sta pensando «di portare il caso dinanzi alla Corte internazionale dell'Aia». Ma intanto il nuovo ministro della Giustizia brasiliano, José Eduardo Cardozo, gela l'Italia difendendo la decisione dell'ex presidente Lula. «Dopo aver letto il parere dell'Avvocatura generale dello Stato non ho il minimo dubbio che la decisione del presidente Lula sia stata la più corretta», ha detto il guardasigilli brasiliano.

Un parere che pesa assai sulle speranze italiane di trovare un atteggiamento diverso nel nuovo governo del Brasile. Alla neo presidente Dilma Rousseff è stata consegnata una lettera firmata dal ministro degli Esteri. Nel messaggio, affidato al Segretario generale del ministero degli Esteri brasiliano Luis Nogueira, «si fa stato della ferma determinazione del governo italiano ad esperire tutte le possibili vie legali per ottenere l'estradizione in Italia di Battisti», e si esprime il «forte auspicio» dell'Italia «affinché il nuovo Presidente possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano».

Il giorno dopo il conferimento del mandato, segnato dal commosso addio dell'ex-presidente Lula, Rousseff si è messa subito al lavoro ricevendo numerosi leader stranieri, tra cui i presidenti di Uruguay, Corea del Sud, Portogallo, Autorità palestinese e Cuba, presenti a Brasilia alla cerimonia di investitura. L'ombra dell'ex presidente aleggia sulla testa della nuova inquilina del palazzo Planalto, dal momento che Lula le ha lasciato in eredità la scottante questione e la crisi diplomatica tra Italia e Brasile.