Detenuto rom di 24 anni si suicida a Rebibbia
UilPa: «Si è impiccato nella cella, è il 66esimo suicidio del 2010»
ROMA - Un detenuto 24enne di origine rom si è suicidato nel carcere romano di Rebibbia impiccandosi nella sua cella. Lo rende noto Eugenio Sarno, segretario generale della UilPa Penitenziari, sottolineando che è il 66esimo suicidio in carcere del 2010.
Rambo Djurdjevic, 24enne di origine rom, era ristretto al braccio G12 del carcere romano di Rebibbia, avrebbe finito di scontare la pena a maggio 2011, ma si è suicidato nella serata di ieri, impiccandosi. Suo fratello, anch'egli detenuto a Rebibbia, è tenuto sotto stretta sorveglianza, avendo già manifestato intenzioni suicide. «Queste morti di giovani detenuti a pochi mesi dalla remissione in libertà debbono ulteriormente spingere a riflettere sul fenomeno dei suicidi in carcere», sottolinea Sarno, aggiungendo: «Soprattutto rappresentano la più mortificante sconfitta dell'incapacità della politica a rispondere in modo adeguato alle criticità del sistema penitenziario». «Tra suicidi in cella, sovraffollamento, degrado e decadenza delle strutture, depauperamento degli organici il nostro sistema penitenziario è un meteorite senza controllo nella galassia della mala giustizia. Basti pensare che, al netto degli impegni e delle promesse - prosegue il segretario UilPa - non si è saputo mettere fine nemmeno allo scempio dei bambini detenuti». «Auspichiamo che il 2011 - conclude Sarno - possa essere l'anno di una nuova coscienza sociale e politica per risolvere, almeno in parte, le gravi criticità delle carceri italiane».
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