8 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Caso Ruby

Bossi: i veri scandali sono i concorsi pilotati

«Parlano di Berlusconi per coprire i veri scandali. Nel mirino del Senatùr il concorso per notai: «Privilegiati quelli di Roma e del Sud»

PECORARA - I veri scandali non sono quelli legati alla giovane marocchina fermata dalla questura di Milano e le telefonate che sarebbero state fate del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma quelli dei concorsi pilotati come quello per diventare notai. Lo dice il ministro delle Riforme Umberto Bossi giungendo a Pecorara, in provincia di Piacenza per la festa della zucca della Lega Nord.
A chi gli chiede se è arrabbiato per la vicenda di Ruby, Bossi risponde: «No. Logicamente i veri scandali vengono nascosti puntando su Berlusconi. I veri scandali sono quelli che altri hanno fatto, come nel caso del concorso per diventare notai» dove i candidati «si sono trovati davanti quelli di Roma e del sud che avevano già il tema in mano. Quelli sono i veri scandali. «Qui - continua il leader della Lega - hanno colpito Berlusconi per nascondere e coprire i veri scandali del paese».

Quanto poi alla telefonata, il leader leghista rimprovera il premier per la telefonata fatta in Questura: «Doveva essere un po’ più furbo, quella telefonata poteva farla fare ad un altro» ha detto. Il Senatùr precisa di non sapere nulla delle presunte pressioni del capo del governo alla questura milanese ma, dice, «mi pare che non ci sia niente di penale». Però, precisa il leader della Lega, «è chiaro che Berlusconi poteva farla fare ad un altro» quella telefonata. Per esempio «chiamava me, chiamava Maroni... È meglio non farla quella scelta lì».