2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Salute

E' maschio il 55% dei diabetici

Malattia sempre più «giovane». Una persona su 5 è under 55. Due terzi dei soggetti è sovrappeso

ROMA - Il 55% delle persone con diabete è maschio; il 56,6% ha oltre 65 anni, il 35,4% tra 45 e 65, ma l'8% ne ha meno di 45 e, considerando la fascia di età sino a 55 anni, questa percentuale sale al 18,8%: quasi una persona con diabete su 5 ha oggi meno di 55 anni. Il 91,9% è colpito da diabete di tipo 2 e, tra questi, uno su dieci ha tra i 45 e i 55 anni, ma già 4 su cento meno di 45 anni, segno che la malattia una volta definita «diabete senile» è sempre più giovane.

I due terzi dei soggetti con diabete di tipo 2 sono obesi e solo meno del 20% risulta normopeso. Invece, nel diabete di tipo 1 l'obesità riguarda circa un quarto dei pazienti. Poco meno di un terzo delle persone con diabete tipo 1 (28,9%), e il 17,3% di quelli con tipo 2, è fumatore. Il dato è particolarmente allarmante alla luce del forte rischio di complicanze microvascolari correlate al fumo di sigaretta, soprattutto nel diabete di tipo 1.

Questi alcuni dei dati contenuti negli Annali Amd 2010, il rapporto nazionale sulla qualità dell'assistenza offerta nei centri di diabetologia redatto annualmente dall'associazione medici diabetologi. Giunto alla quinta edizione, il rapporto analizza i dati raccolti dalle cartelle cliniche delle persone con diabete, quest'anno 439.748, assistite in 236 centri dislocati in tutte le Regioni italiane e sarà presentato al V congresso nazionale del centro studi e ricerche in programma a Firenze dal 18 al 20 novembre prossimi.

3 milioni di diabetici - Oggi in Italia le persone con diabete di cui si ha conoscenza sono circa 3.000.000, a cui se ne devono aggiungere oltre un milione che lo sono senza saperlo. Efficacia ed efficienza della qualità della cura nei Centri di diabetologia sono da quest'anno, per la prima volta, misurati con un indice - lo score Q (Qualità) - appositamente ideato da Antonio Nicolucci e dal gruppo di lavoro del Consorzio Mario Negri Sud, che sin dall'inizio collabora con Amd al progetto Annali.
Molto buona, superiore al 90% (94,7% nel diabete di tipo 1 e 92,3% nel tipo 2), e con un significativo miglioramento rispetto all'84% della prima rilevazione del 2006, la percentuale di persone con diabete che effettua la misurazione, almeno una volta l'anno, dell'emoglobina glicosilata. Inoltre, anche il grado complessivo di controllo della malattia nelle persone con diabete assistite dai centri italiani è buono, pur con la necessità di migliorare ulteriormente l'intervento terapeutico. Promossa quindi a pieni voti, nel complesso, la qualità dell'assistenza fornita nel nostro Paese, anche se esistono ulteriori margini di miglioramento.
In Italia, le persone con diabete rappresentano ormai il 7% della popolazione. I costi sono raddoppiati in 20 anni: nel 1998, il diabete pesava sulle casse dello Stato per circa 5 miliardi di euro, pari al 6,7% della spesa totale per la sanità; oggi le stime parlano di 11 miliardi di euro, circa il 10% della spesa sanitaria.