Carceri, nei primi mesi del 2010 già 55 suicidi
Rapporto Antigone: «Le concause affollamento e carenze di organico». E' boom detenuti di origine padana, crollano meridionali
ROMA - Nel 2009 le morti in carcere sono state 113, di cui 72 suicidi: 18 di queste morti sono avvenute per cause ancora da accertare, 22 per malattia e una per omicidio. E solo nei primi nove mesi del 2010 i suicidi sono stati 55. I sati sono quelli del settimo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia dell'associazione Antigone: la fotografia che emerge è di carceri sovraffollate e in cui ci sono troppi morti, troppi suicidi.
Carenze di organico - Carceri in cui, a un numero enorme di detenuti si abbinano le carenze di organico sia della magistratura di sorveglianza, sia della penitenziaria. I magistrati di sorveglianza sono 178 laddove l'organico è di 204. Ogni magistrato, in media, deve occuparsi di 394 detenuti. Posto che ogni detenuto, in media, presenta dieci domande l'anno, ogni giudice ha da portare avanti circa 4mila procedimenti, ossia dovrebbe concluderne 10 al giorno, festivi compresi. Ovviamente raramente esercita le funzioni di controllo della legalità interna attraverso ispezioni.
Per quanto riguarda la pianta organica della Polizia Penitenziaria, essa prevede un organico di 3.303 donne e di 38.965 uomini per un totale complessivo di 42.268 unità. Alla data attuale l'organico amministrato equivale a 3.183 donne, 34.165 uomini, per un totale complessivo di 37.348 unità. In pratica, un poliziotto ogni due detenuti, da cui bisogna però sottrarre il personale non in servizio attivo: ossia 315 donne, 2.794 uomini, per un totale di 3.109 unità. Risultano quindi in servizio 2.868 donne, 31.371 uomini per un totale di complessivo di 34.239 unità.
Male anche per quanto riguarda la pianta organica ministeriale, che prevede 1.331 educatori e 1.507 assistenti sociali: in servizio al primo settembre 2010 risultavano 1.031 educatori e 1.105 assistenti sociali ossia circa un operatore ogni sessanta detenuti.
Nelle carceri italiane è boom di detenuti di origine settentrionale o meglio 'padana', visto che sono invece stabili le presenze dietro le sbarre dei veneti. Crollano, a sorpresa, le presenze di detenuti meridionali. E' quanto emerge dal settimo rapporto di Antigone sulle condizioni carcerarie secondo il quale il nord 'produce' ben 9.782 detenuti, ossia quasi il 15% del totale dei detenuti e il 25% degli italiani in galera: non sono mai stati così tanti nella storia penitenziaria italiana. Basti pensare che nel 2001 i detenuti nati in Lombardia erano poco più di un terzo rispetto a quelli nati in Campania e che oggi sono pochi di meno.
Crollano, invece, le presenze di detenuti pugliesi, campani, calabresi, siciliani, sardi mentre crescono moltissimo i detenuti emiliani e toscani. I detenuti del centro Italia sono 9.291, quelli del sud e delle isole 17.612. E, in totale, il centro-nord ha addirittura più detenuti del centro-sud.
Singolare il fatto che a 'crollare' sia il numero di detenuti delle 4 regioni del sud più a rischio di presenza di criminalità organizzata: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, che producono 17.439 detenuti, ossia il 25% del totale. Erano addirittura 25.668 nel 2001, ossia poco meno del 50% del totale, stranieri compresi.
Nelle 206 carceri italiane sono rinchiusi 68.527 detenuti a fronte di 44.612 posti letto regolamentari: di questi, 25.164 sono i detenuti stranieri. Nel 2000 i detenuti nelle carceri italiane erano 52.784: in pratica, in dieci anni, i detenuti sono cresciuti di 15.743 unità. Gli stranieri sono a loro volta cresciuti di 11.107 unità. I dati sono quelli del settimo rapporto Antigone sulle condizioni di detenzione, presentato oggi a Roma, secondo il quale i due terzi della crescita della popolazione reclusa è stata quindi determinata dagli stranieri. L'altro terzo, a sorpresa, dai detenuti nati nel settentrione d'Italia.
Per quanto riguarda gli stranieri, diminuiscono gli algerini, crescono di poco gli albanesi, crescono di molto i romeni. I detenuti marocchini sono ora 5.330: erano 3.096 nel 2000. I detenuti romeni sono 3.045: erano 529 nel 2000. I detenuti tunisini sono 3.225: erano 2.148 nel 2000. Gli albanesi sono cresciuti di poco. Gli algerini sono rimasti numericamente gli stessi. Nel 2009 i detenuti nella loro globalità sono cresciuti di 6.664 unità totali. Nel 2008 di 5.503 unità.
E, per quanto riguarda il primo semestre del 2010, i detenuti erano 68.258 al 30 giugno e quelli stranieri 24.966 erano i detenuti stranieri al 30 giugno 2010.
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