29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Sarah Scazzi

Sabrina incastrata dal padre e dall'amica Mariangela

Lo dicono i Magistrati nel provvedimento di fermo. L'amica: «Se è colpevole paghi, se è innocente avrà la mia solidarietà»

AVETRNA - Michele Misseri, nella sua confessione resa davanti agli inquirenti ha indicato «La figlia Sabrina come la persona che conduceva con forza Sarah all'interno del garage e vicino alla sua persona». Questo è uno dei passaggi chiave nel decreto di fermo che gli investigatori hanno notificato a Sabrina Misseri che da venerdì sera si trova in carcere a Taranto.
Lo stesso Misseri, sempre secondo quanto scritto dai magistrati nel fermo di indiziato di reato, ha aggiunto: «Che proprio Sabrina teneva ferma, mentre io la strangolavo». Secondo i magistrati, oltre alle dichiarazioni di Michele Misseri, padre della ragazza, di particolare importanza sono le rivelazioni dell'amica di Sabrina, Mariangela Spagnoletti che nel suo interrogatorio ha dichiarato: «Quel pomeriggio, quando arrivai nei pressi dell'abitazione dei Misseri, notai Sabrina già in strada, fatto questo insolito, perché lei era sempre in ritardo. Ma soprattutto - ha detto ancora Mariangela - Sabrina era in stato di agitazione». Circostanze queste che la stessa Sabrina, secondo sempre la procura tarantina, ha sempre negato.
Adesso c'è attesa per l'interrogatorio di garanzia che con molta probabilità si svolgerà domani davanti al Gip Martino Rosati, lo stesso che ha già convalidato il fermo di Michele Misseri.

Mariangela: «Se è colpevole paghi» - «Se io avessi davanti Sabrina le chiederei perché l'ha fatto e perché ha mentito tutto questo tempo. Se è vero che lei ha contribuito all'omicidio di Sarah voglio che paghi fino in fondo. Se invece è innocente come lei continua a gridare apertamente sarò la prima a portarle la mia solidarietà e a riabbracciarla», così Mariangela, l'amica con cui Sabrina Misseri e Sarah Scazzi dovevano andare al mare quel giorno, il 26 agosto, ha scritto in una lettera ad una giornalista del Tg5.
Mariangela, la cui testimonianza ha contribuito ad aggravare la posizione di Sabrina Misseri, arrestata con l'accusa di aver ucciso insieme al padre Michele Misseri la cugina 15enne, ha mandato una lettera ad una giornalista del Tg5, scusandosi di non poter rilasciare interviste, ma esternando comunque il suo pensiero. Nella lettera Mariangela ribadisce la ricostruzione di quel giorno: «Sabrina era in strada molto agitata. Mi è parso molto strano che fosse già sulla strada e mi è apparso ancora più strano che da subito lei mi abbia detto: 'L'hanno presa'».
«Cara Francesca - si legge nella lettera di Mariangela - al momento non voglio rilasciare interviste perché aspetto che tutto sia chiarito, quando ho appreso dell'arresto di Sabrina, ho provato tanta rabbia perché mi sono sentita presa in giro da Sabrina che era una mia ex amica». «I nostri rapporti - spiega la ragazza - si sono deteriorati perché lei voleva che io parlassi con i giornalisti e io mi sono rifiutata».

Poi Mariangela ripercorre ciò che è successo il 26 agosto davanti casa di Sabrina Misseri, dove era andata per andare al mare, insieme a Sarah: «Quel giorno quando sono arrivata a casa sua alle 14.40 lei era in strada molto agitata e il padre non c'era nel garage. Mi è parso molto strano che fosse già sulla strada e mi è apparso ancora più strano che da subito lei mi abbia detto: 'L'hanno presa'. Io ho visto suo padre solo una volta di fronte al garage. La seconda volta che siamo tornate lì in macchina. Lui stava chinato e trafficava con qualcosa in mano».
«Se io avessi davanti Sabrina - scrive infine Mariangela - le chiederei perché l'ha fatto e perché ha mentito tutto questo tempo. Se è vero che lei ha contribuito all'omicidio di Sarah voglio che paghi fino in fondo. Se lei invece è innocente come lei continua a gridare apertamente sarò la prima a portarle la mia solidarietà e a riabbracciarla.»