Si complica iniziativa unitaria Csm su attacchi a Pm
Documento trasmesso a Vietti. Laici centrodestra ora non firmano
ROMA, 6 ott - Al Csm si complica la strada tentata per arrivare ad un documento unitario in risposta agli attacchi del premier alla magistratura. L'ipotesi di affidare ad una lettera che il comitato di presidenza avrebbe dovuto trasmettere al capo dello Stato per rappresentargli il "disagio" delle toghe di fronte a "denigrazioni" come quelle pronunciate da Berlusconi anche domenica scorsa non convince ancora i laici di centrodestra, i quali "allo stato" non sembrano orientati a sottoscrivere il testo. Al documento, che per l'intera giornata la maggioranza dei consiglieri ha continuato a limare, sarebbe stata affidata ora al vicepresidente Michele Vietti, al quale toccherebbe quindi un ultimo tentativo di mediazione.
La via di evitare l'apertura di una pratica a tutela dei magistrati attaccati dal premier, che ha parlato di una "associazione a delinquere" sollecitando la necessità di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato di "certi pm", è stata tentata fin da ieri per evitare che sullo scoglio di una pratica a tutela (assolutamente osteggiata dai rappresentanti di Pdl e Lega a palazzo dei Marescialli) si potesse infrangere la possibilità di una risposta alle parole di Berlusconi.
Nelle ultime ore, però, l'intransigenza dei laici di centrodestra a mettere la propria firma su un testo giudicato una 'risposta politica' alle parole di Berlusconi avrebbe spinto al pessimismo tutti quei consiglieri che fino ad oggi si sono spesi per tentare di arrivare al documento unitario. E ora non è escluso che, se dovesse tramontare definitivamente questa ipotesi, qualcuno possa tentare di seguire ancora la strada di una richiesta di apertura di pratica a tutela.