20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Unità Italia

Napolitano: non temo secessione ma sterili conflitti

«Preoccupa il disorientamento del Paese. Il divario Nord-Sud è la più grave incompiutezza»

PARIGI - Non ha «timori» il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «di effettiva rottura dell'unità nazionale» per quanto «polemiche e contese sui rapporti tra Nord e Sud si esprimano talvolta in termini e in toni estremi e rumorose grida di secessione». Non è questo il pericolo ma «il tendenziale scadimento culturale del dibattito e della comunicazione» e «il seminare motivi di sterile conflittualità e di complessivo disorientamento». Il discorso all'Ecole normale superieure di Parigi è per il Capo dello Stato l'occasione per difendere l'unità d'Italia da polemiche considerate al servizio della politica.
Napolitano considera infatti «insostenibili» «prospettive separatiste o indipendentiste» anche agli occhi «di ogni italiano riflessivo e ragionevole».

DIVARIO NORD-SUD - Cita Cavour il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sottolineare che il divario tra Nord e Sud «era destinato a risultare come il più complesso, aspro e di lunga durata» problema dell'unità italiana. Perchè «l'unificazione reale» non è mai accaduta. Napolitano sottolinea, in un discorso tutto dedicato all'unificazione del Paese e al ruolo di Cavour, che il gap tra Nord e Sud «resta la più grave incompiutezza del processo unitario, dopo che nei decenni successivi alla morte di Cavour iniziative coraggiose e nuove congiunture internazionali favorevoli resero possibile il pieno compimento dell'unificazione territoriale del paese».