24 aprile 2024
Aggiornato 16:30

Berlusconi respinge richiesta vertice: Si voti per andare avanti

Premier punta spaccatura Fli.Domani summit Pdl,verso risoluzione

AMELIA - Se potesse dire quello che pensa, difficilmente Silvio Berlusconi si limiterebbe a quegli accenni ai «traditori» che creano «ostacoli pretestuosi», a stimmatizzare en passant chi si preoccupa più dell'ambizione personale che del «valore alto dell'unità». Parole pronunciate senza mai nominare esplicitamente né Gianfranco Fini né i suoi uomini, nel corso di un collegamento telefonico con la Comunità Incontro dove si sarebbe dovuto presentare nel pomeriggio per consegnare a Carlo Giovanardi il premio 'Madonna del sorriso', salvo poi decidere di rimanere ad Arcore perché «vedete anche voi qual è la situazione di questi giorni».

«NO ALLA VECCHIA POLITICA» - Al fatidico discorso in Parlamento, d'altra parte, mancano due giorni e le colombe consigliano al premier di non alzare i toni, soprattutto dopo quel videomessaggio che viene considerato un autogol del presidente della Camera. Per questo Berlusconi mette in testa a tutte le altre considerazioni la necessità di «affrontare gli ostacoli importanti» che vanno «assolutamente» superati «nell'interesse di tutti». La carota, insomma. Che però nasconde il bastone. Perché il presidente del Consiglio non fa nemmeno cenno alla richiesta avanzata dal capogruppo di Fli, Italo Bocchino, affinché si tenga un vertice di maggioranza che comprenda anche i finiani e dia vita a una intesa che non sia soltanto il «frutto dell'asse con la Lega». Piuttosto la snobba: «Sono alle prese - dice - con il documento che dovrà da me essere presentato in Parlamento e che dovrà ottenere un voto della maggioranza del Parlamento stesso per andare avanti nell'opera di realizzazione del nostro programma».
Come a dire: chi c'è c'è. Di fare un vertice con Fli, di prestare il fianco a questi «rituali da vecchia politica» come li ha definiti il ministro Franco Frattini, Berlusconi non ha alcuna intenzione.