Bossi assicura Berlusconi: andiamo avanti
Il leader leghista: «Lui è il leader, rispettiamo i patti e voteremo la fiducia»
PAESANA - Sottolinea, e lo fa per il secondo giorno consecutivo, di essere l'alleato più fedele di Berlusconi e assicura il premier che il Carroccio «manterrà la parola fino alla fine». Quindi, per Umberto Bossi niente elezioni anticipate, almeno per il momento. A meno che, come ha fatto capire dal Monviso dove ieri è iniziata la tre giorni della Festa dei popoli padani, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli dal voto di fiducia sulla mozione dei cosiddetti cinque punti di fine settembre non uscirà una maggioranza «vera», cioè coesa sul programma di governo e non sotto il ricatto di chi dice «sì, no, forse».
FEDERALISMO - Accantonata la possibilità ventilata mercoledì di un voto di sfiducia, Bossi ha assicurato che «la Lega darà il voto a Berlusconi in Aula. Abbiamo fatto - ha detto parlando prima della cerimonia del prelievo delle acque del Po a Pian del Re - un patto assieme. Ci ha dato i voti per il federalismo e noi rispettiamo i patti».
Ed è proprio sui temi del federalismo che Bossi ha insistito con i suoi militanti. «Il federalismo è pronto, passerà a giorni». Ma il prossimo obiettivo è il decentramento: «Bisogna togliere alcuni ministeri a Roma - ha detto il Senatur - e spostarli in altre città, come Torino, Milano e Venezia, come hanno fatto ad esempio in Inghilterra». La Festa dei popoli padani prosegue oggi a Ferrara, dove Bossi terrà un comizio, per concludersi con la grande kermesse, domani, a Riva degli Schiavoni a Firenze.